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144 MARYMELONE Bonaventura lettore di Riccardo di San Vittore Il contatto di Bonaventura con il canonico di San Vittore ha trovato sicura– mente in Alessandro di Hales un tramite privilegiato, al quale andrebbe forse ag– giunto anche Antonio di Padova 13 • Questi, canonico agostiniano formatosi intel– lettualmente e teologicamente a Coimbra, centro di studi particolarmente legato dell'abbazia parigina 14, prima del suo ingresso nell'ordine minoritico, dimostra una considerevole affinità con il maestro vittorino, l'unico ad essere citato nei suoi Ser– mones, in cui vengono utilizzate non solo le sue opere di teologia mistica, come il Beniamin maior et minor, ma anche il De Trinitate 15 • Se tuttavia l'influsso esercita– to da Antonio su Bonaventura è ancora da chiarire, quello di Alessandro di Hales è invece del tutto chiaro, dal momento che egli ne seguì l'insegnamento a Parigi. Nella sua lntroduction a l'étude de saint Bonaventure, pubblicata nel 1961, J.G. Bougerol poneva l'interrogativo sulla possibilità di un legame tra Alessandro di Hales e l'abbazia vittorina, dove egli sarebbe stato discepolo di Tommaso Gallo tra il 1209 e il 1218, data in cui Tommaso fu mandato a Vercelli e Alessandro avrebbe preso il suo posto come maestro di teologia 16 • In questo caso, Alessandro 13 È quanto sostiene ad esempio R. Javelet, Saint Bonaventure et Richard de Saint-Victor, 63-64. Personalmente, ritengo verosimile un influsso esercitato in questa direzione da Antonio di Padova. Tuttavia, la questione si rivela piuttosto complessa, perché da una parte, la stessa fre– quentazione antoniana delle opere di Riccardo di S. Vittore pone alcuni interrogativi, come ha messo bene in evidenza J. Chàtillon, Saint Antoine de Padoue et les Victorins, in A. Poppi (ed.), Le fonti e la teologia dei sermoni antoniani, Atti del Congresso internazionale di studio sui "Sermones" di S. Antonio di Padova. Padova, 5-10 ottobre 1981, Padova 1982, 171-202. D'altra parte, non è stato ancora del tutto approfondito il legame di Bonaventura con Antonio. Un recente e particolarmente prezioso contributo su questo argomento lo si trova in A. Di Maio, Espliciti richiami e taciti legami: Antonio e Francesco; Bonaventura e Antonio, in Il Santo 46 (2006) 7-54. 14 Cf. in particolare F. de Gama Caeiro, Fonti portoghesi della formazione culturale di sant'Antonio, in A. Poppi (ed.), Lefonti e la teologia dei sermoni antoniani, 145-169; A. Figue– reido Frias, Lettura ermeneutica dei "Sermones'' di Sant'Antonio di Padova, Padova 1995, 8-61. 15 Antonio di Padova, Sermones dominicales etfestivi, ad fidem codicum recogniti, curanti– bus B. Costa, L. Frasson, I. Luisetto, coadiuvante P. Marangon, voll. 3, Patavii 1979. Su questo argomento cf. J. Chatillon, Saint Antoine de Padoue et les Victorins, 187-192. 16 Cf. J.G. Bougerol, Introduzione a san Bonaventura, 107-108.
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