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164 MARYMELONE Questa distinzione, per quanto formulata con un linguaggio ed una imposta– zione indubbiamente bonaventuriani, non va tuttavia considerata come una corre– zione che il maestro apporta al testo del Vittorino, in quanto, in realtà, si tratta proprio di una ripresa della chiarificazione operata da Riccardo di San Vittore nell'opuscolo De verbis Apostoli. In questo scritto Riccardo, rispondendo alla ri– chiesta che gli è stata rivolta di rendere più comprensibile il suo pensiero, eviden– zia il duplice significato insito nel termine gratuitus, che può voler indicare un dono fatto per solam gratiam, cioè senza altro motivo che non sia la volontà bene– ficante di chi dona, oppure un dono fatto senza attendere altra ricompensa che non sia l'amore. Ebbene, chiarisce il Vittorino, il primo significato non si addice all'amore di Dio, in quanto sembra insinuare un'idea di arbitrarietà non consona alla perfezione divina. L'amore in Dio, invece, è gratuitus in quanto totalmente disinteressato, è amore che non attende alcun contraccambio che non sia l'amore stesso (amor debitus ) 8 4. È dunque su questo stesso fondamento riccardiano che Bo– naventura esplicita la sua interpretazione dell'amor gratuitus, trovandola adeguata ad accordarsi con il presupposto teologico da lui individuato nella fecunditas del Padre quale ragione di comunicazione. Il ricorso all'amor gratuitus ve! debitus torna anche nella distinzione X, dove la posizione di Riccardo appare ancora una volta tra gli argomenti contrari. In questa distinzione Bonaventura affronta il tema della processione dello Spirito Santo, dedicando il primo articolo all'indagine sul modo della sua processione. La quaestio terza, dove viene utilizzato il linguaggio riccardiano, considera la possibi– lità di ammettere in Dio una processione che avvenga per modum mutuae caritatis. L'aspetto nuovo di questo ulteriore ricorso alle tre modalità dell'amore va rintrac– ciato nel fatto che l'autore vuole applicare ad esse il concetto di amor mutuus, che indica il modo di procedere proprio dello Spirito Santo. La lettura della recipro– cità dell'amore (amor mutuus) secondo la triplice distinzione riccardiana ingenera un fraintendimento circa la persona dello Spirito, che nella prospettiva della mu– tualità verrebbe a configurarsi come persona media, procedente dall'amore gratui– tus del Padre e dall'amore debitus del Figlio 85 • Bonaventura, rispondendo a questa 84 Per un approfondimento cf. Richard de Saint-Vicror, Opuscules Théologiques: De verbis Apostoli, textus IX, 337. M. Melone, Lo Spirito Santo nel De Trinitate di Riccardo di San Vittore, 244. 85 Secondo Bonaventura, applicando al concetto di amor mutuus la distinzione dell'amore gratuitus et debitus, si avrebbe un simile quadro: nella reciprocità dell'amore tra Padre e Figlio, il Padre ama con amore gratuito e il Figlio con un amore di risposta, debitus. Lo Spirito, che è
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