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150 MARYMELONE quell'apprezzamento quasi unilaterale dell'insegnamento del Vittorino, quale "maestro nella contemplazione". In secondo luogo, bisogna riconoscere che, per quanto il numero di citazioni dirette o implicite non sia del tutto irrilevante 3 5, non si può certo parlare di un influsso di queste opere sul pensiero bonaventuriano. Se infatti la tecnica propria dei Commentaria facilitava la collazione di sentenze non sempre assimilate e reinterpretate nel respondeo, nei casi finora considerati è parti– colarmente evidente un uso argomentativo per così dire estrinseco: il magister si serve delle sentenze riccardiane come auctoritates a conferma della sua dottrina o come occasione per esplicitarla ulteriormente, quando ad esempio tali sentenze compa– iono tra gli ad opposita, ma non è da loro che si forma la sua dottrina o che prende avvio la sua elaborazione concettuale. Diverso è, invece, il caso del Quomodo Spiri– tus sanctus e del De Trinitate, che per questo motivo esigono un discorso a parte. Lo Spirito, amore del Padre e del Figlio: l'apporto del "Quomodo Spiritus sanctus est amor Patris et Filii'' I riferimenti a questo opuscolo teologico si trovano tutti nel I libro, all'interno della distinzione XXXII, espressamente dedicata alla risoluzione di alcuni proble– mi relativi alle appropriazioni che Pietro Lombardo aveva lasciato irrisolti. L'opu– scolo viene composto da Riccardo in seguito ad una sollecitazione ricevuta da un corrispondente anonimo, a cui l'autore si rivolge con l'appellativo di ftater3 6 ; questi aveva esposto a Riccardo le sue perplessità circa l'uso di una formula trini– taria basata sulla teologia di Agostino: "Pater et Filius diligunt se Spiritu sancto", chiedendone un'interpretazione chiarificatrice. Le perplessità nascevano dal fatto che questa affermazione sembrava contraddire quanto lo stesso Agostino aveva affermato a proposito della sapienza: non si può ammettere che il Padre conosce mediante la sapienza che è il Figlio perché, dal momento che nella somma sempli– cità di Dio esse et sapere coincidono, si verrebbe ad affermare anche che il Padre e Monferrato 1996, 9-72; L. Sileo, Il libro.forme d'insegnamento egeneri letterari, in D'Onofrio (ed.), Storia della teologia nelMedioevo, 2: La grandefioritura, 551-578. 35 Le citazioni dirette e indirette sono complessivamente 21. 36 Cf. l'introduzione a questo opuscolo di J. Ribaillier in Richard de Saint-Victor, Opus– cules Théologiques, 159-161; L. Ott, Untersuchungen zur theologischen Briejliteratur der Fruh– scholastik (BGPTMA, 34), Miinster 1937, 549-554; M.D. Melone, Lo Spirito Santo nel De Trinitate di Riccardo di San Vittore, Roma 2001, 264-269.
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