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132 FELICE ACCROCCA Le divisioni chiaramente documentabili negli anni Quaranta-Cinquanta, ed anche prima di allora 7 , sembra non possano comunque spiegarsi unicamente come il frutto di una concorrenza pastorale fra le due diverse famiglie religiose, ma van– no in qualche modo ricondotte pure al precoce affacciarsi, in ambito minoritico, di una teoria della povertà protesa ad esaltare l'eccellenza della scelta francescana. L'indagine - non certo esaustiva - da me qui condotta sui sermoni dei maestri francescani che non hanno finora suscitato l'interesse degli studiosi che si sono occupati della questione, consente forse di comprendere meglio il lento germinare di quelle tensioni, che produrranno in seguito grosse differenziazioni in campo teorico: una più approfondita analisi di quei testi potrebbe consentire, peraltro, di allargare il carnet delle testimonianze relative a Francesco stesso 8 • cordibus inseremus, si lesa vel tenuis reperiatur in nobis? Quomodo stabimus contra tot perse– cuciones imminentes, si inter nos perturbacione aliqua dividamur?" (27, rr. 3-9). 7 È ben nota la testimonianza di Salimbene, il quale, dopo aver sottolineato (più di una volta) il fatto che san Domenico rimase sepolto per ben dodici anni sotto terra senza che si par– lasse della sua santità, nota che finalmente si addivenne alla conclusione del negotium grazie all'impegno profuso da Giovanni da Vicenza, il quale si trovò a predicare a Bologna al tempo della devozione dell'Alleluia. Alla riuscita dell'impresa, afferma ancora Salimbene, offrì il suo aiuto il vescovo di Modena, "qui postea cardinalis Guilielmus est dictus [...]. Iste ergo, quia ami– cus Predicatorum erat, sollicitavit eos dicens: «Ex quo fratres Minores habent unum sancmm, faciatis et vos ut alium habeatis, etiam si deberetis ipsum de paleis fabricare» ": Salimbene de Adam, Cronica I a. 1168-1248, edidit G. Scalia (CCCM, 125), Turnholti 1998, 105, rr. 14-21. 8 Lo sottolinea adeguatamente J. Dalarun, Francesco nei sermoni: agiografia epredicazione, in La predicazione deifrati dalla meta del '200 allafine del '300. Atti del XXII Convegno inter– nazionale. Assisi, 13-15 ottobre 1994, Spoleto 1995, 337-404. Si veda pure J.G. Bougerol, Saint François dans !es premiers sermons universitaires, in Francesco d'Assisi nella storia. Secoli XIII– XV. Atti del primo Convegno di studi per !'VIII centenario della nascita di S. Francesco d'Assisi (1182-1982). Roma, 29 settembre-2 ottobre 1981, a cura di S. Gieben, Roma 1983, 173-199; Id., Sermons médiévaux en l'honneur de saint François, in AFH 75 (1982) 382-415. Si tenga conto, ad esempio, di un interessante sermone, di nuovo edito di recente da J.D. Rasolofoari– manana, che reca un'ulteriore testimonianza, oltre quella ben nota di Tommaso da Eccleston, circa la previsione del terremoto bolognese del 1222 da parte di Francesco (Tractatus fr. Tho– mae vulgo dicti de Eccleston De adventu fratrum minorum in Angliam, ed. A.G. Little [ Col– lection d'Études et de Documents, 7], Paris 1909, 32). Si tratta del sermone Creauit Deus homi– nem adymaginem et similitudinem suam attribuito - non senza incertezze da parte dell'editore - a Giovanni de La Rochelle: Francesco, afferma l'autore, "in prescientia futurorum conforma– tus fuit Filio, quia ante terremotum nuntiauit scolaribus illum et predixit Papam Gregorium futurum": J.D. Rasolofoarimanana,Jean de La Rochelle et Anonime. Trois sermons "de Sanctis" sur saint François d'Assise dans le ms. Clm 7776, in Frate Francesco 67 (2001) 63, rr. 60-62. Il
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