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IL MALATO NELLA VISIONE DI S. FRANCESCO 55 Bellissimo l'episodio, dove s. Francesco corregge un frate che aveva sparlato di un povero infermo e poi gli dice: Quando vedi un povero, fratello, ti è messo innanzi lo specchio del Signore e della sua Madre povera. Allo stesso modo nei malati devi considerare quali infermità si è addossato per noi! Veramente Francesco portava sempre sul cuore quel mazzetto di mirra, sempre fissava il volto del suo Cristo, sempre rimaneva a contatto dell'Uomo dei dolori, che conosce tutte le sofferenze 24 . Un ammalato, quindi, per Francesco era uno specchio delle sofferenze di Cristo. Questa visione del malato e della malattia derivava anche dalla sua perso– nale esperienza di malato. Interessante a questo proposito ciò che si legge nella Vita seconda del Celano, dove Francesco con un frate parla di come sostentare il corpo e quali sono le promesse divine per le sofferenze sostenute. Era talmente sta– to obbediente il suo corpo ai dettami dello spirito e alle fatiche, senza risparmi, che c'era una perfetta amicizia fra l'anima e il corpo. Il frate allora gli faceva osservare che non doveva trattare cosi duramente il corpo, dal momento che era sempre sta– to così obbediente. Allora Francesco si rivolge al corpo: "Rallegrati, frate corpo, e perdonami: ecco, ora sono pronto a soddisfare i tuoi desideri, mi accingo volen– tieri a dare ascolto ai tuoi lamenti". Aggiunge però il Celano: Ma che cosa avrebbe potuto recare conforto a quel povero corpo quasi estinto? Che cosa offrirgli a sostegno, essendo in ogni sua parte in rovina? Francesco era già morto a questo mondo, ma Cristo viveva in lui. Le delizie del mondo erano per lui una croce, perché portava radicata nel cuore la croce di Cristo 25 • C'è allora da dire che il Poverello ha saputo collegare la propria e altrui soffe- renza in una dimensione di mistica esperienza con Cristo crocifisso, poiché egli si chinava, con meravigliosa tenerezza e compassione, verso chiunque fosse afflitto da qualche sofferenza fisica e quando notava in qualcuno indigenza o necessità, nella dolce pietà del cuore, la considerava come una sofferenza di Cristo stesso 26 • Questa dimensione cristologica Francesco l'ha vissuta così profondamente che, "infermo e pieno di dolori da ogni parte", invitato a farsi leggere un passo bi– blico per suo conforto, rispondeva di aver già preso tanto dalle Scritture, da essere 24 Ibidem, 85: Ffr 672, p. 419. 25 Ibidem, 210-211: Ffr 800, p. 501. 26 Leg. Mag. 8, 5: Ffr 1142, p. 656.
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