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IL MALATO NELLA VISIONE DI S. FRANCESCO 61 pagnia di Gesù, ciò deriva principalmente dal loro sacrificio durante le epidemie, per esempio a Parigi nel 1580-81. Le popolazioni erano riconoscenti della loro abnegazione in queste tragiche circostanze (come pure durante gli incendi); in Francia ed altrove molte municipalità nel XVII secolo favorirono l'insediamento dei cappuccini nella speranza di poter disporre così di confessori ed infermieri in tempi d'epidemia 43 • L'osservazione è storicamente significativa. Risulta, infatti, in Italia che la massima espansione dell'Ordine si sia verificata proprio nei 26 anni attorno alla peste del 1576-77, e precisamente dal 1565 al 1590, con l'impressionante cifra di oltre 315 insediamenti, una dozzina circa all'anno 44 • La "peste di san Carlo", quin– di, rappresentò per la vita e la spiritualità dell'Ordine una carica immensa di carità che poi esplose e si dilatò anche geograficamente oltre l'Italia nell'espansione euro– pea della riforma cappuccina. In questi ospedali e poi nei lazzaretti si prestavano ad ogni servizio: furono - come scrive il Manzoni - "soprintendenti, confessori, amministratori, infermieri, cucinieri, guardaroba, lavandai, tutto ciò che occorresse" 45 • Sono numerose le testi– monianze. Scelgo, come esempio per tutti, l'esperienza del rinomato teologo fiam– mingo Francesco Titelmans, contestatore intelligente di Erasmo da Rotterdam. Egli lasciò gli studi e venne in Italia, si fece cappuccino e per meglio mortificarsi - come scrive il cronista Bernardino da Colpetrazzo - chiese per grazia di esser posto nell'ospitale degli incurabili a servire ai leprosi, si come si legge del nostro padre san Francesco, imperocché in quel tempo i frati cappuccini go– vernavano il detto spedale, standoci sempre dieci o dodici frati al servizio de' leprosi. Ottenuta dunque la licenza, servì per più mesi nel detto ospitale, facendo il più vile offizio che vi fosse che era di... tener netti i luoghi immondi. Lavava le pezze, portava da mangiare, spazzava e altri servizi, con tanto fervore e sollecitudine, che pareva un altro san Francesco. E diede tanta admirazione, che fu visitato da molti padri oltra– montani che l'avevan conosciuto nella religione tanto onorato e ora lo vedevano essersi privo di libri, come semplice fraticello, scalzo e vestito d'un abbito d'arbascio; 43 J. Delumeau, La paura in Occidente (secoli XI V-X VIII). La cittd assediata, Torino 1979, 194s. 44 Cf. Mariano D'Alatri, Reformationis capuccinae implantatio per Italiam saeculo XVI, in Analecta OFMCap. 94 (1978) 325-335; Idem, I Cappuccini. Storia d'una famiglia francescana, Roma 1994, 33-37. 45 Cf. A. Manzoni, I promessi sposi, commento e note di Leone Gessi, Roma 1956, 735 (cap. XXXI).
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