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434 MARIANO D'ALATRI Sigillo: immagine di san Francesco orante, in atto di ricevere le stimmate; iscrizione: S~. loci Vetrai/e. Ovale di 25 x 20 mm. II - DECRETO DI SOPPRESSIONE DI SEI CONVENTI (1660) (Roma, Archivio Provinciale dei Cappuccini, Annali II, 640s) Fatta l'elezione dei padri [ministro provinciale e definitori], fu pubblicato un decreto, o vogliamo dire un ordine di N[ostro] S[ignore], mandato alla defi– nizione da mons. Prospero Fagnani, in cui si comandava si lasciassero sei con– venti, cioè di Sermoneta, Piperno, Anticoli, Anagni, Acquapendente e Campa– gnano; e che si potevano traferire le robbe mobili ad altri conventi, a benepla– cito dei medesimi padri, lasciando però in ciascheduno dei suddetti luoghi pa– ramenti sufficienti per un altare e sacerdote. Cagionò questo ordine tanta commozione nei padri vocali, e poi susse– guente in tutti i frati della nostra provincia, che si vide posta tutta sossopra. Né minore fu la commozione dei secolari delle città e terre suddette, dolendosi tutti della partenza dei nostri frati, e tentando ogni mezzo possibile per impedire l'effetto, quasi che nella partenza dei cappuccini fosse per allontanarsi da essi la divina assistenza ed ogni bene. Furono esposti subito molti e molti memoriali a N[ostro] S[ignore], a no– me delle comunità e signori e dei frati, per la revoca o almeno modificazione del suddetto decreto. Ma, resistendo sempre mons. Fagnani, impulsato (si cre– de) da alcuni dei nostri padri medesimi, andarono tutti invano. E sebbene, col replicare delle suppliche per mezzo anche dei principi e cardinali, parve spun– tasse qualche raggio di speranza di recuperarne alcuno, almeno quando nel sus– seguente Capitolo ne fosse stata fatta istanza dal Capitolo stesso, ad ogni modo si vide che furono tutti tratti di Corte e cortigiani; posciaché, tramandato, l'anno seguente, dai padri della definizione un memoriale a nome di tutto il Ca– pitolo al p. procuratore in Albano, acciò lo presentasse a sua Santità che in quel tempo villeggiava a Castel Gandolfo, avendo questi ricusato di farlo, scusandosi che fosse meglio ricorrere immediatamente da mons. Fagnani, a cui suole ri– mettersi una materia siffatta e dalla cui informazione dipende la risoluzione fa– vorevole o avversa. Benché la scusa paresse frivola e non gradisse troppo ai vo– cali, non potendo a sufficienza capirsi quale pregiudizio avesse potuto arrecarci [p. 641] il ricorso immediato a sua Santità, da cui altre volte, per le istanze dei frati privati, si ebbe buona speranza: onde, facendosi di presente da tutto il Ca– pitolo, se ne poteva ragionevolmente sperare qualche fine migliore. Ad ogni modo, i padri della definizione, tutti uniti, si portarono da mons. Fagnani; ma,
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