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MARIANO D'ALATRI INCHIESTA INNOCENZIANA E SOPPRESSIONE DEI CONVENTI NELLA PROVINCIA CAPPUCCINA DI ROMA L'inchiesta sulle case religiose maschili d'Italia, ordinata da Innocenzo X con la bolla Inter coetera (17 dicembre 1649)1, nella provincia cappuccina di Ro– ma2 fu portata a termine tra il 14 gennaio (Sezze) e il 20 aprile (Vetralla) 3 • Le singole relazioni sono estremamente povere di dati riguardanti le vicende stori– che e il fabbricato. I dati offerti dall'inchiesta Per quanto concerne la fondazione dei singoli conventi, in via ordinaria ci si limita a riferire ciò che la tradizione ha tramandato. A proposito poi del complesso conventuale, viene segnalato il numero delle stanze o celle. Solo in via eccezionale, a proposito dei conventi di Tivoli e Tolfa, si accenna a locali che, come la biblioteca o "libraria", esistevano in ogni convento. Viene invece costantemente notata la distanza che corre tra il convento e il centro abitato, una distanza quasi sempre computata a miglia: un terzo, un quarto oppure metà miglio. Ordinariamente la detta distanza· non supera il mi– glio. Solo il convento della Palanzana dista un miglio e mezzo sia da Viterbo che da Bagnaia. Il convento di Bagnoregio invece è appena ad un tiro di pietra, mentre quello di Tolfa è situato "da capo al borgo". Un altro particolare costantemente notato è la posizione del convento ri– spetto alla via pubblica. Il convento cappuccino di metà Seicento non è un ro- 1 Emanuele Boaga, La soppressione innocenzjana dei piccoli conventi in Italia, Roma 1971, 25- 70. 2 Le relazioni sui singoli conventi sono state pubblicate in I conventi cappuccini nell'inchiesta del 1650, II: L'Italia centrale (Iv!onumenta Historica Ordinis Minorum Capuccinorum, 16), a cura di Mariano D'Alatri, Roma 1984, 193-247. 3 La relazione sul convento di Vetralla manca nel ms. AD 29 conservato in Roma, Arch. Gen. O.F.M.Cap. Ne diamo l'edizione sotto, p. 433-434, documento 1.

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