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CULTURA MATERIALE DEI CAPPUCCINI (1525-1619) 379 2. Chiesa e convento. L'interno 2.1 Chiesa Secondo le indicazioni di Antonio da Pordenone: "La chiesa per noi sii larga piedi 25 et longa 50, cioè il doppio della sua larghezza et alta dal pavimento sin sotto le cadene del coperto piedi 24 venetiani" 10 • Calcolando un piede veneto a 33 centimetri 11 , la chiesa cappuccina 'standard' o 'modello' dovrebbe quindi misurare 16,50 metri di lunghezza, 8,25 di larghezza e 7,92 di altezza. Era certamente un oratorio piccolo, tenendo conto del fatto che nella lunghezza era compreso pure il coro. Poteva bastare per i luoghi isolati dove accorreva poca gente; ma altrove, specialmente in regioni popolate da eretici, dove per sicurezza era necessario co– struire in città, l'affluenza dei cittadini esigeva spazi meno ristretti. Ippolito da Bergamo giustificava cosi le chiese piu grandi dei suoi confratelli fiamminghi 12 . Insisteva però fortemente sulla loro semplicità, citando gli statuti di Narbona del 1260 che proibirono campanili in forma di torre e vietarono ogni forma di curiosità nelle pitture, sculture, finestre, colonne e cose simili 13 • Consapevole dell'autorità del Dottore Serafico in questa materia, anche Celestino Colleoni da Bergamo scriveva nel suo Breve ragguaglio: "Non fanno i cappuccini i campanili in forma di torri, né usano piu che una sola picciola campana, sapendo che la quantità delle campane e simili torri sono contrarie alla povertà professata; e queste come tali trovansi vietate da san Bonaventura" 14 • Sul pavimento della chiesa non dovevano esservi delle croci permanenti: "ne pedibus conculcentur" 15 • Ciò poteva capitare per segnalare la presenza di un sepol– cro. È vero, che nelle chiese cappuccine per secoli rimasero proibite le sepolture 10 Memoriale, in Ifrati cappuccini IV, n. 10.263, p. 1582. 11 È la misura che egli stesso ha disegnato nel manoscritto di Innsbruck a f. 3v. (cf. nota 8). Specifica inoltre che 1 piede veneto fa 12 oncie, ponendo cosi un oncia a 2,75 cm. 12 " ... In quibus desert:is locis valde pauci fideles concurrebant, et ideo nec amplis ecclesiis indigebant, sed valde parvulae eis sufficiebant. Nunc autem, qui in his partibus plenis haeret:icis et infidelibus (ubi nullo modo inter sylvas commorari permittitur ob bellorum infestat:ione) opus est ad civitates secedere, ubi et copiosus fidelium populus concurrit, opus similiter est... ut ecclesiae [maiores] construantur". Ippolito da Bergamo, Caetimoniae et observantiae in nostra congrega/ione Gandensi ordinatae anno Domini 1594, Antwerpen, Arch. Cap. Belg. III, 5008, f. 103r. 13 Ivi, f. 117r. 14 Testo edito in Ifrati cappuccini I, n. 122, p. 1216. 1s Ippolito da Bergamo, Caetimoniae et observantiae, f. 25v.

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