BCCCAP00000000000000000000871

378 SERVUS GIEBEN 4. Che li primi fondamenti. siano della chiesa, la quale s'allontani alquanto dalla strada corrente, ponendola però con la facciada et porta principale verso la detta strada, potendo, o la cità. 5. Che il claustro e pozzo non si ponghino sotto alle fenestre della chiesa in modo al– cuno, ancor che le fenestre fusser'alte, potendo far di meno. 6. Che il detto pozzo sti.i in mezzo il claustro, overo in luogo tale che serva commo– damente a tutte !'officine et anco all'horto con la sagrestia, et se si lascierà in tutto o imparte all'aria discoperto, l'acqua serà piu fresca et piu megliore. 7. Che il refettorio si metti in qualche angulo del monastero overo in luogo tale che possi haver il sole, et sborro di fenestre da due parti., acciò non sii fettente. 8. Che la stanza delle legna sii vicin'alla cucina, o almen' si vadi a quella per qualche andietto senza andar nel claustro. 9. Che la scalla principale, che ascende in dormittorio, sii commoda al coro, et anco tutte le officine si ponghino ai lor luoghi conforme ai loro besogni et commodità dei frati.. 10. Che le celle godino del sole, con la piu bella parte di veduta, potendo, come ben si può fare nei dormittori doppi, dandogli il levante et il ponente. 11. Che tutti i fori (come porte et fenestre) vadino a un livello, et quanto sia possibile s'incontrino per l'esito dell'aria et sanità del luogo. 12. Che fabricando in monte, appoggiandosi a quelli, molte volte si cavar.o delle fre– sche stanze sotterranee con buon lume, ordine et sparagno, se però si avertirà ben nel dissegnarleB. Lo stesso fra Antonio ci ha lasciato anche un Memoriale perfabbricare un nostro picco! et ordinato monasterio, testo curioso, scritto nel linguaggio di un tecnico murato– re e capomastro, oltre che di un fabbriciere e architetto, con cadenze gustose di dialetto veneto 9 • Ci sarà utile per chiarire, nel corso della nostra trattazione, alcune usanze particolari riguardanti l'arredamento conventuale. 8 Libri tre nei quali si scuopre in quanti modi sipuò edijìcare un Monasterio sij fa Chiesa situata verso qual delle 4 parti del Mondo si vogfi, che qui vi fa si troverà col suo disegno, conforme all'uso della Nostra Religione, f. 4v. Il manoscritto si trova a Innsbruck, Kloster-Archiv der Tiroler Kapuzjner, 406/3, fase. XIX-131,5. 9 È stato pubblicato nella trascrizione di Francesco Calloni in I frati cappuccini N, n. 10.250-10.390, p. 1579-1628. - Sull'architettura cappuccina si veda in particolare: Gerlach van 's-Hertogenbosch, De architectuur der Capucijnen, in Frane. Leven 38 (1955) 17-30, 47-53, 73-86, 110-120; W. Hi.immerich, Anfiinge des kapuzjnischen Klosterbaues. Untersuchungen zur Kapuzjnerarchitektur in den rheinischen Ordensprovinzen, Mainz 1987; Francesco Calloni-Agostino Colli, Architettura cappuccina, in Ifrati cappuccini N, 1469-1577 con abbondante bibliografia ivi, V, 452-462; inoltre Architettura cappuccina. Atti della giornata di studi storici sull'architettura cappuccina, a cura di Lino Mocatti- Silvana Chistè, Trento 1995, in cui si trova, alle pp. 148-189, la traduzione italiana dello studio fondamentale del padre Gerlach.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz