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394 SERVUS GIEBEN sembra che in Francia non erano cosi stretti, perché il regolamento di Lione cita l'esempio di san Francesco il quale, quando incontrava dei ferri belli li mandava ai suoi conventi 92 • Dunque, ogni ferro con una bella immagine andava bene. Le ostie, tagliate con delle forbici o con un apposito punzone della grandezza delle particole, vanno poi raccolte in un vasetto di legno, internamente foderato di seta. Per com– primerli si può usare un dischetto di piombo anch'esso rivestito di seta. Forbici e punzoni usati per fare le ostie non devono essere usati per altre finalità 93 • Per evitare abusi e scandali il guardiano non si avvezzi fare le ostie anche per il clero secolare. Il cerimoniale delle Fiandre lo proibisce esplicitamente perché in seguito i frati non potranno piu disdirlo senza creare problemi 94 . Al sagrestano spettava anche la cura del vino per la santa messa, compito che chiedeva prudenza specialmente durante il periodo del gran caldo d'estate. Barto– lomeo da Bologna avverte che "al tempo del caldo terranno per ogni messa il vino a rinfrescare con una carraffa apposta col calcidrino" 95 • Il calcidrino o "calcedro dell'acqua", come è chiamata poco piu avanti, era la secchia del pozzo nella quale la caraffa del vino era tenuta immersa durante il gran caldo. Un altro consiglio pratico per il sagrestano, questa volta a riguardo delle ceneri da preparare per l'inizio della quaresima, la dà l'antico manuale di Lione: per far diventare bella e bianca la cenere, bisogna scaldare la pala fino al color rosso, mettervi le ceneri sopra e muo– verle finché sono perfettamente bianche 96 • All'attrezzatura della sagrestia appartenevano anche due inginocchiatoi, o almeno uno, di modo che il sacerdote potesse raccogliersi un momento e prepararsi alla 92 "Notte pere St. François auait une si grande deuotion... que lorsque il rancontroit quel– ques beamc fers ou moules pour faire des hostie, il !es enuoyoit en ses conuent''. Règfement, 94. Questa affermazione non trova un esatto riscontro nelle fonti. Secondo la Leggenda perugina Francesco volle "che altri frati percorressero tutte le regioni delle cristianità, muniti di belli e buoni ferri per far ostie" (FF 1635). Una versione leggermente diversa è riferita dallo Specchio di petfez!one: "E anche volle mandare altri frati per tutte le regioni con molti e buoni ferri da ostie, per fare delle particole belle e pure" (FF 1756). Uno di questi ferri da ostie, che si crede di san Francesco, è conservato a Greccio. È riprodotto nel volume Saint François d~ssise, Paris 1885, 201. 93 Forbici e punzoni venivano, per esempio, anche usati per tagliare o forare la carta nell'applicazione di un sigillo a secco. 94 "Nec omnino assuescat guardianus illas compingere pro saecularibus sacerdotibus (quod expresse prohibemus)... Ne, postquam voluerint fratres sine scandalo illas denegare, non possint". Ippolito da Bergamo, Caerimoniae et obseroantiae, f. 69v. 95 Bartolomeo da Bologna, Modo d'incaminare i novizi, in Ifrati cappuccini!, n. 1419, p. 1430. 96 "La ueille de mercredy des Cendres... pour les bianchir il fera rougir la pelle au feu et estant ardante il mettra lesdites cendres dessus !es remuant quelque temps iusques a ce que eles blanchissent". Riglement sur !es coustumes et cérémonies des Capucins..., 35.

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