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CULTURA MATERIALE DEI CAPPUCCINI (1525-1619) 393 acquai portatili di stagno o di ottone, che non si rompevano col gelo dell'inverno 84 . Talvolta questi lavabi erano lavorati col cesello come, per esempio, il bell'esemplare del menzionato museo romano, che mostra la Stimmatizzazjone di san Francesco con frate Leone8 5 • Per non sporcare troppo presto gli amitti- che si mettevano col cap– puccio in testa -, i sacerdoti si pulivano la testa con degli strofinacci che per questo scopo erano presenti in sagrestia 86 • Un compito impegnativo del sagrestano era la confezione delle ostie. È de– scritta dettagliatamente sia nel Cerimoniale belga 8 7 che in quello del Boverio 88 , nel Réglement antico francese 89 e nel Modo d'incaminare i novizi di Bartolomeo da Bolo– gna90. Riassumiamo i punti principali. Per motivi igienici e di rispetto, durante l'intero processo il sagrestano deve portare dei manicotti di tela per prevenire che qualche sporcizia o pelo dell'abito cada nella pasta. Anche se la farina, fresca di buon frumento, sia già abburattata sottilmente dal fomaio, essa va ancora una volta vagliata col "burattino", un apposito crivello sottilissimo, che ogni convento deve avere. Nello stemperare la farina, attenzione sia data che non faccia degli gnocchet– ti, ma che sia sbattuta bene "per spazio di quattro miserere ché allora li giova per far che vengano lucenti e belle". È meglio tuttavia che la pasta sia un poco grossa che chiara e liquida. Per la cottura - da fare su un fuoco temperato, possibilmente di legno dolce come il salice-, si deve calcolare, per ogni lato dell'ostia, la durata di un avemaria, piu o meno, secondo l'intensità del calore del ferro. In ogni con– vento si suppone la presenza di uno o due ferri per ostie. Secondo il cerimoniale di Boverio, nel ferro poteva essere incisa soltanto l'immagine del crocifìsso 91 • Ma 84 "Il faut avoir a chaque couvant une perite brechie d'estain ou autre matiere, crainte de la gelee, un pot de terre ne pouvant aisement servir pour cela, et encor seroit mieux si nous avions dans nos sacristies des petits lavoirs d'estain portatifs suspandus dans lesquels on pour– roit verser de l'eau de tamps en tamps et les vider quand on voudrait pour plus grande netteté surtout pendant les froids vehements, et que proche des lavoirs il y aye tousiow:s du savon pour les prestres qui en auront besoing pour degresser et nettoyer les mains". Rigfement sur /es coustumes et cérémonies des Capucins..., Marseille 1871, 93. 85 Roma, Museo Frane. inv.nr. 1011. 86 "I burazzi, coi quali i sacerdoti s'hanno da sfregar la testa un poco p.tima che s'appruino, per non aver da imbrattare tanto gli amitti, si mutano ogni otto giorni, se non si sporchino notabilmente piu presto". Modo d'incaminare i novizi con santa uniformità di cerimonie e riti, in I frati cappuccini!, Roma 1988, n. 1416, p. 1429. 87 Ippolito da Bergamo, Caerimoniae et obseroantiae, f. 69v. 88 [Zaccaria Boverio da Salluzzo], De sacris ritibus iuxta, 28-29. 89 Bartolomeo da Bologna, Rigfement sur !es coustumes et cérémonies des Capucins..., 94-95. 90 Modo d'incaminare i novizi, in Ifrati cappuccini!, n. 1445 e 1459, p. 1440 e 1444-1445. 9 1 "Unum vel duo ferrea instrumenta ad eum usum apta habeant, in quibus sola imago Crucifixi, non alia sit insculpta". [Zaccaria Boverio da Saluzzo], De sacris ritibus, 28s.

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