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392 SERVUS GIEBEN fare" 78 . Per tessere i corporali si usavano telai piccoli, di cui conveniva averne almeno un paio, ognuno con un solo corporale o al massimo due. L'esperienza aveva insegnato che, sui piccoli telai, la tela sottilissima si tirava meglio e, quindi, il corporale veniva piu diritto se non cott. tre o quattro copie in fila 7 9 • Per la pulizia delle ampolline dell'acqua e del vino, Zaccaria Boverio raccoman– dava d'usare gusci d'uovo ben triturati, aiutandosi anche con un bastoncino di legno o di canna per arrivare ai posti piu difficili 8°. Vasi e oggetti d'ottone, invece, non andavano lavati con acqua. Venivano puliti strofinandoli con un pezzo di corame o di panno grosso con polvere di mattone, leggermente inumidita. Cosi aveva insegnato anche san Carlo Borromeo per levare dalla lampada del Santissimo e dal turibolo ogni traccia di fumo o di bruciaticcio 81 • Non ho trovato indicazioni per la pulizia di simili vasi quando fossero di terracotta, come i turiboli di cui anticamente si servivano nelle Marche 82 o la lampada dipinta con simboli france– scani conservata nel Museo Francescano di Roma 83 • In ogni sagrestia doveva esserci un lavamano per i sacerdoti che celebravano la messa. Nella provincia di Lione, e certamente anche altrove, si preferivano gli 78 "Doceant magistri novitios corporalia facere, cum saepissime conringat ut nec ullus qui– dem sit in conventu qui sciat eas componere". Ivi, f. 102v. 79 "I corporali debbono essere di tela sottilissima, forti, ben quadrati, non longhi, senza lavori e pizzi intorno, perché sono difficili a fare e ad adoperare. Si debba avere insino a tre pari di tellari che portino un corporale per uno, perché, essendo i tellari piccoli, il corporale si tira meglio e viene piu dritto, e pare che potranno poi avere un paro che ne tenghi duoi col piccio; e ponendone tre o quattro insieme, difficilmente si accomodano, oltre che, quando sono piu piccoli, si fanno piu presto. Nel cuscire detti corporali sempre si deve misurare con filo la sua larghezza e lunghezza e cuscirlo pare; i punti non debbono essere tanto vicino l'uno all'altro, il revo debbe essere forte e buono". Bartolomeo da Bologna, Modo d'incaminare i noviZ!~ n. 1460, p. 1445. 80 "Die sabbati ampullas diligenter purgabunt, adhibitis ovarum putaminibus bene contritis, et ligneo aliquo bacillo seu calamo ad sordes bene eluendas accommodato". [Zaccaria Boverio da Saluzzo], De sacris ritib11s, 30. 81 "Per nettare e sgurrare questi vasi quando sono di ottone, siccome comunemente sono cosi anche la lampada, non s'hanno mai da lavare con acqua, ma si bene da sfregare con polve di mattoni inumidita un poco poco, adoperando in ciò un pezzo di corame o un panno grosso, avvertendo ben di levar via dal turibolo e dalla lampada ogni segno di fumo e brucciaticcio, ché cosi per appunto s'insegna di far anco san Carlo". Bartolomeo da Bologna, Modo d'incaminare i novizj, in I frati capp11ccinil, n. 1432, p. 1435. 82 "Non potendo trovare alcuni luoghi turibuli per dare incenso, si servivano d'un vasetto conveniente de terra cotto". Cf. Ifrati capp11ccini I, n. 1170, p. 1294. 83 Museo Frane. inv.nr . 456A7: Lampada a olio con tre catenelle e calotta in ceramica sgraffita e pitturata. Sui tre lati si vedono le immagini di san Francesco a mezza figura, lo stem– ma francescano e le Arma Christi.

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