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CULTURA MATERIALE DEI CAPPUCCINI (1525-1619) 391 elemento essenziale per le pulizie. Il sapone era piuttosto da evitare, forse perché alle volte ~onteneva profumi 72 • Piu volte all'anno, specialmente per le grandi feste, bisognava lavare i calici. Lo si faceva con la sola liscivia 73 , o con acqua bollente e del migliore sapone, ovvero con briciole di pane e vino caldo 7 4 • La questione dei cotporali non riguardava solo il lavaggio 75 e l'inamidatura 7 6 • Si trattava innanzitutto della loro fabbricazione che tradizionalmente veniva eseguita dagli stessi frati, sia per l'uso proprio che per altri 77 • Il cerimoniale belga del 1595 chiedeva con insi– stenza ai maestri dei novizi di insegnare quest'arte ai nuovi candidati: "perché molto spesso capita che in convento non si trovi un singolo frate che li sappia 72 "Curent sacristae lixivium semper habere in sacristia, nec omnino sapone utantur, et summopere caveant ne aliquid odoriferum deferant super se, cum vita nostra potius odorem austeritatis quam sensualitatis spirare debeat". Ippolito da Bergamo, Caeremoniae et observantiae, f. 33r. - I cappuccini francesi di Lione avevano meno paura delle essenze odorose. Per la notte di Natale il loro manuale suggeriva persino il loro uso: "Le Sacristain aura soing... se servir d'autres petis moyens licites pour exciter la devotion de ceste Ste Solemnité, surtout avoir au coeur s'il peut quelque odeur". Rég!ement sur!es coustumes et cérémonies des Capucins..., Marseille 1871, 32. 73 "Pigliasi la lisci dolce senza altro seco e mettanvisi dentro, che sia ben calda, e lasciansi per un poco a molle; di poi con una sedulina, come adoprano gl'orefici, diasi in quei cavi e lavori ove si ferma la polvere". Bartolomeo da Bologna, Modo d'incaminare i novizj, in Ifrati cappuccini I, n. 1407, p. 1426. 7 4 "Saepius per annum, ac maxime in praecipuis festivitatibus, lixivio vel aqua fervida et sapone meliori, vel etiam mica panis ac vino calido adhibitis... accurate abluat". [Zaccaria Boverio da Saluzzo], De sacris ritibus, 24. - Un procedimento simile è descritto nel regolamento secentesco di Lione: "premierement on les mettra dans un bassin bien propre ramply d'eau tiede, ou l'on purifiera doucement et suffisament et apres cette eau sera iettee dans la piscine; 2 on fera une lessive un peu forte passee dans la cendre desliée apres meslangee avec l'eau de savon, de laquele ils seront soigneusement laves de tous costes iusque dans les iointures s'il y en a puis on les plongera derechef trois ou quatte fois dans l'eau tiede, et finalement seront rinces dans un sceau d'eau bien claire et bien nette, puis sans les essuyer on les exposera a l'ardeur du soleil sur une table couverte de nappes ou estants seches on les remettra dans leurs lieux ordinaires dans la sacristie". Rég!ement sur !es coustumes et cérémonies des Capucins..., Marseille 1871, 88. 7 5 Si lavavano, insieme ai purificatoi, due o tre volte l'anno, dopo di che venivano messi in riserva con fiori secchi come rose, spighe o simili. Cf. Bartolomeo da Bologna, Modo d'incaminare i novizj, in Ifrati cappuccini I, n. 1415, p. 1428s. 76 Sul modo e sulla tecnica di dare l'amido ai corporali Bartolomeo da Bologna offre preci– se indicazioni. Cf. Modo d'incaminare i novizj, in I.frati cappuccini I, n. 1461-1464, p. 1445-1447. 77 "Maxime corporalia quae semper nostra Religio non tantum pro se sed etiam pro aliis refecit et composuit". Ippolito da Bergamo, Caerimoniae et obseroantiae, f. 23v.

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