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LA DEVOZIONE AL SANGUE DI CRISTO DI SILVESTRO DA ROSSANO 319 scabile, come erano solitamente le edizioni cappuccine, è abbastanza raro (po– che sono le copie conservate) e porta il titolo: Modo come la persona spirituale che ora, si habbia a disporre nella oratione verso Iddio et li suoi Santi, per tutti li giorni della settimana, tanto la mattina come la sera, detta Consonantia spirituale 10 • L'Autore, in una lettera cli presentazione all'Inquisitore Generale cli Vene– zia, il domenicano Ludovico da Rimini, in data 31 luglio 1574, rivelava e spie– gava la necessità e l'opportunità cli ques:o insegnamento scritto per meglio mo– tivare la sua amata e propagandata devozione al Sangue cli Cristo: "Avendo io insegnata la clivotione del precioso sangue del nostro Giesu Salvatore, si come V.R. ha visto et aprovato, son stato pregato cli scrivere alcuni ricordi intorno a tale clivozione, e della frequentia dell'oratione per meglio dire e fare e mante– nersi in quella". E aggiungeva un "avvertimento" alle monache benedettine cli S. Lorenzo cli Venezia, che per prime avevano richiesto piu complete spiega– zioni, valevole anche per ogni altro lettore: "Considerando io che in voi è tale buon pensiero e desiderio, mi son sforzato a dichiararvi in brevità, pregato però da voi e da molte clivote persone, il modo ed essercizio come ogni giorno l'uomo si potrà essercitare la mattina e la sera per tutta la settimana all'orazione: Però questo trattato è diviso in due parti. Nella prima si tratta cli quelle cose che sono necessarie da sapere. Nella seconda parte, il modo che s'ha da tenere. Es– sorto dunque le vostre carità ad essercitarlo" 11 • Era, del resto, una caratteristica dei predicatori cappuccini organizzare ini– ziative atte a salvaguardare, conservare, continuare e sviluppare i frutti del loro ministero cli evangelizzazione 12 • I loro libretti spirituali, che insegnavano la prassi e il metodo dell'orazione mentale e interiore e suggerivano diversi eserci– zi cli devozione per portare i fedeli ad una piu profonda interiorizzazione dell'esperienza religiosa personale, erano una cli queste iniziative, tra le piu ca– ratteristiche, assieme alla fondazione o rianimazione cli confraternite e pii soda– lizi e altre strutture anche cli carattere caritativo-sodale. Silvestro da Rossano, ritornato nelle Marche dopo la predicazione a Vene– zia, ebbe l'incarico cli tenere a Fermo, quasi sicuramente in cattedrale, la predi- 1 ° Circa questo libro cf. C. Cargnoni, Fonti, tendenze e sviluppi della letteratura spirituale cap– puccina primitiva, in Co!L Frane. 48 (1978) 387-391, tutto l'art. 311-398; I frati cappuccini III/1, Perugia-Roma 1991, 142-148, 806-895; e un altro mio studio: Metodo e arte della preghiera in Silvestro Di Franco da Rossano, in Studi eRicerche Francescane 28 (1999) 77-116. 11 Cf. Modo come lapersona spirituale, IIv-IIIr, IVv. 12 Cf. C. Cargnoni, Alcuni aspetti del successo della njorma cappuccina nei primi cinquant'anni (1525-1574), in Le origini della riforma cappuccina. Atti del convegno di studi storici. Camerino, 18-21 settembre 1978. Ancona 1979, 245, tutto l'art. 211-259.

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