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348 COSTANZO CARGNONI sangue dolorosamente dal piè destro, ci libera dal debito [40] della morte, et ci reintegra alla vita beata, si come disse san Paolo, che noi siamo stati vivificati in Christo 20 . Et piu chiaramente disse: In Adamo siamo morti et in Christo siamo vivi 21 . Et altrove dice l'Apostolo istesso: Destruxit quidem mortem, illuminavit autem vitam 22 • Atto decimo, nel quale il devoto contemplatore considera la decima volta che il nostro Signore Giesu Christo sparse il sangue suo preciosissimo, fu nell'inchiodare il piè sinistro, et questo fu grande misterio, perché il nostro Pa– dre Adamo quando peccò, ne privò della stantia felice, non solo del terrestre, ma del celeste Paradiso, et ne introdusse alle carcere infernali, et restò con obli– go di liberarci. Christo benedetto con spargere il sangue acerbissimamente dal piè sinistro, ci preparò la stantia celeste, come [41] disse la Maestà sua, quando andò alla morte: Ego vado parare vobis locum 23 • Et san Paolo par che questo dichia– ri, quando disse: Resuscitavi! nos, et consedereJecit in celestibus 24 • Atto undecimo, nel quale il devoto contemplatore considera che il nostro dilettissimo Signore Christo Giesu sparse il suo pretioso sangue, et fu quando gli aprirno il sacrosanto lato con la lancia, et usci sangue et acqua. Et questo fu grande misterio, perché il padre nostro Adamo quando peccò, ci serrò la porta del cielo con sette serragli: con il falso amore, con il falso odio, con il falso ti– more, con la falsa speranza, con l'obligo della colpa, con l'obligo della pena, et con l'ira di Dio. Et restò con obligo di aprire la porta del cielo, ma mai nessuno la potette aprire, perché nessuno fu potente a sciogliere e sle-[42]gare tali fortis– simi serragli. Christo Giesu benedetto, spargendo il precioso suo sangue, sciolse questi serragli, et apri la porta del cielo. Questo Cielo serrato ci significò san Giovanni sotto la metafora del libro, et Christo che l'apre sotto la metafora di leone dicendo: Non est inventus qui aperiret librum (neque in caelo, neque subtus caelum) et so/vere septem signacula eius, nisi Leo de tribu Iuda 2 5. I quali sette signacoli furono veramente aperti a noi, perché per la virtu del sangue di Christo habbiamo ha– vuto contra l'amore et odio disordinato la vera charità, contra la falsa speranza la viva certezza delli figliuoli d'Iddio, contra il timore disordinato la viva et in– vittissima26 fede, contra la colpa la gratia pretiosissima, contra la pena eterna la 2 0 Cf. Rm 5, 12-20; 8, 11. 21 Cf. 1 Cor 15, 22. 22 2 Tm 1, 10. 23 Gv 14, 2. 24 Ef2, 6. 25 Cf. Apoc 5, 3-4. Citazione piuttosto libera. 26 Nel testo: invittissimma.
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