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328 COSTANZO CARGNONI me, ai "diletti fratelli della Compagnia", come aveva fatto a Venezia, dove aveva offerto questo volumetto alla "Compagnia dell'Oratorio di Santa Maria dell'Umiltà", come risulta sia dal frontespizio che dalla lettera datata il 15 gen– naio 1573. Ecco il titolo esatto dell'opuscolo: M O D O D I I CONTEMPLARE, I ET DIRE LA DEVOTIONE I del preciosissimo sangue del nostro Signor I GIESU CHRIST0, sparso pie- I tosa– mente per noi. I COMPOSTO DAL R. P. FRA I Silvestro Rossano Cap– puccino, I Predicatore evangelico. I ET INSEGNATO ALLA COM- I pa– gnia dell'oratorio di Santa MARIA dell'Humilta di Veneti.a. I OPERA MOLTO UTILE I all'anime che l'useranno. I [Fregio ornamentale] I CON PRIVILE– GIO I [Marca tipogrcifìca] I I IN VINEGIA APPRESSO GABRIEL I GI0LIT0 DE' FERRAR!. I MDLXXIII. Il volumetto misura circa 8 cm. e comprende 120 pp. Alle pag. 20, 24 e 80 si trovano delle incisioni raffiguranti rispettivamente Cristo crocifisso con Ma– ria e Giovanni ai lati, in piedi, e Maria Maddalena al centro inginocchiata; la cir– concisione di Gesu Bambino; Gesu posto nel sepolcro. La dedica ai confratelli della "Compagnia dell'oratorio di Santa Maria dell'Humiltà di Veneti.a" è spie– gata da una breve lettera dello stesso autore che rivela i motivi profondi della sua devozione al Sangue di Cristo come un'esperienza e un metodo di preghiera e di vita spirituale adatti a riformare la vita del popolo cristiano e ad animare la spiritualità dei religiosi, eccitandone lo spirito di orazione e devozione, in per– fetta aderenza alla pastorale tridentina e controriformistica: Tra le altre orationi, letanie, salmi et modi di orare, vi esortai alla devotione delli dodici Pater nostri da dirsi a riverenza delle dodici volte, che il nostro pietosis– simo Salvatore, sparse il suo precioso sangue, poiché siamo certi, per la nostra fe– de, che tal sangue di Giesu Christo è la piu grata et cara cosa alla Maestà Divina che si potesse mai considerare, poiché in quello volse manifestare et charità infi– nita, et nel medesimo sangue volse finire per la Chiesa sua tutti i misterii pertinenti alla salute, et per la salute degli huomini, et ogni santo dell'antico et novo Testa– mento, et ogni fedele catholico et devoto christiano obediente della santa Romana chiesa, ha sperato et spera nella virtu et merito di quel precioso sangue operare bene, osservare i divini precetti, frequentare i santissimi Sacramenti, perseverare rescotti non risulta il nome del cappuccino calabrese (cf. p. 504), chiaramente segnalato inve– ce nel decreto del card. Sirleto; invece appare sotto il nome di Venezia e dell'editore Gabriele Giolito de' Ferrari (p. 701).

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