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156 VINCENZO CRISCUOLO 20. Gregorio da Leonessa, al secolo Alessandro Tofoni: il notaio Antonio Taschi rogò il suo testamento il 17 marzo 1584 138 • Si spense nd convento di Pe– rugia il 21 ottobre 1622 13 9. 21. Bonaventura da Foligno, al secolo Evandro Elisei: il suo testamento fu rogato dal notaio Antonio Taschi il 22 aprile 1585 140 • Si conosce la data della sua ordinazione al suddiaconato, che ebbe luogo il 24 settembre 1588 141 • Mori a Gubbio il 16 marzo 1627 142 • francescana. Eletto Annalista dell'Ordine, lasciò un grosso volume manoscritto, di cui si giovò il Boverio. Bandi la divina parola nelle principali città d'Italia, con grande succes– so e con universale soddisfazione per la profonda sua dottrina, per la bella maniera di esporre e piu per lo spirito che l'informava"; cf. anche G. Maroscia, Necrologio, 50. Un breve tracciato biografico con relativa valutazione sul suo lavoro storico, oltre che in MHOC VII, xxv-li, si ritrova anche in Antonino da Reschio, Memorie delpatriarca de'pove– ri, 101; Francesco da Vicenza, Gli scrittori cappuccini della Provincia Serqfìca. Note biogrqfìche e bibliogrqfìche, Foligno 1922, 99-103. 138 AST, Notarile Amelia, vol. 290, f. 300r-301v. Il testo viene riportato nell'Appendice do– ct1mentaria, doc. 25. 139 Francesco da Vicenza, Necrologio II, 589: "21 ottobre 1622. Perugia. F. Gregorio da Leonessa, sacerdote infaticabile al confessionale e di vita osservantissima"; G. Maroscia, Ne– crologio, 294. È certamente esagerata, se non completamente falsa, l'annotazione della sua infaticabilità al confessionale, in un'epoca in cui notoriamente i cappuccini si sottraevano alla confessione dei secolari! 140 AST, Notarile Amelia, vol. 291, f. 67v-69v. Per il testo cf. Appendice dommentaria, doc. 26. 141 ASDA, Acta Ecclesiastica 1585-1590, f. 448v. La lettera dimissoria, originale con si– gillo del provinciale dell'Umbria Bonaventura da Montereale, fu concessa il 10 agosto 1588: ASDA, Dimissorieper le ordinazioni, ad annum, f.n.n. 142 Francesco da Vicenza, Necrologio I, 149: "16 marzo 1627. Gubbio. P. Bonaventura Elisei da Foligno, religioso di eminente virtu. Benché fosse di molta dottrina e laureato al secolo in medicina, pure tra noi visse da semplice sacerdote in continua umiltà. Fra le virtu piu singolari primeggiò in lui la custodia della lingua, fuggendo il conversare con i secolari ed anche con i religiosi se non astretto da urbanità e carità. Fu tenuto per santo ed era spesso chiamato a benedire quanti infermi si trovassero. Alla sua morte fu tale il concorso del po– polo che ruppe perfino le cancellate della cappella pel pio desiderio di vederlo e toccarlo e tagliuzzò in minutissimi pezzetti due abiti, i capelli e la barba"; cf. anche G. Maroscia, Necro– logio, 75. Una nota su di lui si incontra anche in APCA, Campione, f. 66: ''Nel medesimo luo– go di Gubbio [agg. a matita: marzo 1627] passò all'altra vita il padre fra Bonaventura da Foli– gno della famiglia degli Elisei, il quale fu medico al secolo, e nella religione visse semplice sacerdote con grandissima essemplarità; fu huomo di grand'oratione e ferventissimo nel convenir in choro, et in tutti gl'essercitii spirituali; fu patientissimo nel tolerar molt'anni una tentatione del demonio che l'induceva a darsi la morte da se stesso: nelli quali travagli si rac-

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