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LE DONNE PENIIBNTI NEGLI ARCHIVI U:M:BRI 135 lettera in cui Pio II si occupa di Ilaria di Braccio Baglioni 34 • Piu rare le disposi– zioni :vescovili e/o cardinalizie. È ovvio che figure di leaders di comunità e raggruppamenti emergano con maggiore frequenza che non le singole secolari. Piu lenta inoltre appare l'affermazione delle terziarie domenicane la cui evidenza documentaria si affida anch'essa ad atti notarili (sia in protocolli sia come singoli originali nel fondo Corporazioni ·religiose soppresse, serie S. Do– menico, ad esempio). Il giro delle fonti si allarga con la presenza a Perugia di Colomba da Rieti quando sia le Riformanze che i registri del Depositario teso– riere sono prodighi d'interventi a favore della comunità di Colomba 35 • Qualche considerazione s'impone sulla differenza di evidenza documenta– ria tra penitenti del fenomeno della reclusione volontaria e penitenti del feno– meno Terz'Ordine francescano. Il fenomeno della reclusione volontaria è noto in linea di massima - a parte certe particolari formazioni (il caso di Chiara da Montefalco e della sua comunità) - attraverso lasciti testamentari, esecuzioni testamentarie, disposizioni ed elargizioni comunali, disposizioni vescovili (co– stituzioni sinodali): tutta documentazione indiretta dove reclusi/e sono presen– ze passive; raramente le recluse compaiono attrici, mentre le terziarie sono protagoniste. Le motivazioni di tale distacco di evidenza documentaria possono essere molteplici: - carenza di sistematici protocolli notarili per i secoli XIII-XN quando il feno– meno reclusione appare piu presente; - la forma di vita di reclusione è di natura monastica in1prontata a separazione, isolamento, distacco, mentre la vita terziaria non esclude affatto l'operosità nel mondo; - reclusi/e conducono vita piu individuale, mentre le terziarie danno luogo a forme di aggregazione piu attive ed intraprendenti dove nubili e vedove tro– vano una loro alternativa collocazione; - reclusi/e non dispongono di una regola che li garantisca, ciò che invece è per terziari/ie; 3 4 È da una lettera di Innocenzo VIII (1489) che si viene a conoscere il caso di Gio– vannina rivendicata dal marito e difesa dalla comunità terziaria (S. Agnese) dove era con– fluita (BF NS IV/1, 1349; cf. il mio Religiositàpenitenziale e dttà, p. 267 nota 313). 35 Si dispone inoltre di una Cronaca del monastero di S. Caterina da Siena secc. XVI-XX e di alcuni interventi pontifici. Per la documentazione relativa alle terziarie domenicane ed a Colomba da Rieti cf. Una santa, una dttà, a cura di G. Casagrande - E. Menestò, Perugia– Firenze 1990; rist. Spoleto 1991, in particolare i contributi di Casagrande e Monacchia.

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