BCCCAP00000000000000000000868

130 GIOVANNA CASAGRANDE È lei ad aver intrapreso l'edificazione di una sorta di monastero-ospizio nel luogo di S. Maria di Valfabbrica in prossimità del complesso conventuale di S. Francesco al Prato. I lavori sono in corso e si ricorre alle autorità comunali per la concessione di una certa quantità di legname. Nello stesso anno Madaluccia risulta risiedere in casa propria dove riscuote l'affitto della parte di casa da lei data in rnncessione. La casa (privata) di Madaluccia nel 1393 fu travolta dall'incendio causàto dal ritorno al potere del partito popolare e Madaluccia si rivolge (con il suo pro– curatore) alle autorità per ottenere l'adeguato risarcimento (nel 1394 è annullata la stima della casa gravemente danneggiata). Nel 1393 la figura di Madaluccia s'impone a livello di documentazione comunale (Riformanze) non solo per la vicenda della sua casa (privata), ma an– che per la sua iniziativa d'ordine "pubblico". In quest'anno nel monastero– ospizio di Valfabbrica dimorano già delle sorores e nella supplica rivolta alle auto– rità comunali si dice espressamente che il monastero è stato fatto edificare dalla ministra Madaluccia "de propriis facultatibus et suo patrimonio" e che è stato dotato "de suis bonis". La supplica non è priva di abilità: in cambio dell'edifi– cazione e della dotazione del nuovo monastero si chiede l'assegnazione dell'ospe– dale dei pellegrini di S. Maria a Ponte S. Giovanni, ciò che per altro il Comune accorda purché il luogo sia reso adatto ad accogliere i "pauperes Christi". Entrando in possesso dell'ospedale il gruppo di Madaluccia acquisiva qua– lità di gestione assistenziale, possesso delle pertinenze dell'ospedale, una piu "solida" ragione d'essere. La documentazione notarile dal 1391 al 1403 mostra la ministra Madaluc– cia nelle sue piene funzioni: è lei infatti, alla presenza del visitatore, ad accoglie– re professioni. Professioni e non solo rrofessioni, anche donazioni e doti. Nel 1391, ad esempio, tal Agnese di Bernabeo dona a Madaluccia una casa non solo "amore Dey et suorum remedio peccatorum" ma anche "pro bonis meritis et servitiis que fuit confessa et contenta recepisse a dieta domina ministra et soro– ribus". Almeno in due casi Madaluccia è designata fidecorrimissaria, evidente segno di stima e considerazione. Madaluccia dispone di un giro di procuratori, tuttavia non mancano casi in cui ella appare attrice diretta in vendite, permute ecc.; in grado di agire anche per altre donne. È al tempo di Madaluccia che furono redatte le costituzioni approvate poi da Eugenio N nel 1440 e l'emergere della sua figura farebbe pensare ad un suo ruolo in proposito, al momento però non emerso dalla documentazione.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz