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SAN FRANCESCO E GLI STUDI 41 pretazioni che esso permette 17 , ma soprattutto perché l'ipotesi di una "con– versione" finale di Francesco basata nella lettera ad Antonio non spiega alcuni elem~nti presenti nel Testamento - ultimo e sicuro scritto del Santo di Assisi, composto-dettato a ridosso della sua morte - che sembrerebbero negare o non confermare uno sviluppo "intellettuale" in Francesco. Nel testo non si avverte, infatti, la presupposta ''conversione" di Francesco per gli studi, ma al contrario sembra aleggiare in esso una spede di tensione tra due atteggiamenti non oppo– sti, ma complementari presenti nel Santo di Assisi: "stima" per gli studi e "nostalgia" per la vita semplice. Volendo ricordare le presenze importanti nella sua vita, quelle che gli hanno mediato la presenza di Dio, Francesco annovera insieme ai sacerdoti, all'Eucarestia e ai nomi santissimi, anche i teologi, essi che gli hanno amministrato "lo spirito e la vita"; e non è un ricordo "freddo" e di circostanza, tutt'altro: nei loro confronti usa le stesse parole impiegate per i se– gni eucaristici: "volo honorare et venerari" 18 • Questo attestato di stima, rivolto sicuramente anche ad Antonio e a tutti i suoi frati "qui ministrant sanctissima verba divina", non toglie a Francesco il bisogno di ricordare la condizione di vita del primo gruppo di frati, quando erano "idiotae et subditi omnibus", aggiungendo subito, come complemento essenziale, la loro vocazione al lavoro manuale: Et eramus idiotae et subditi omnibus. Et ego manibus meis laborabam et volo laborare; et omnes alii fratres firmiter volo quod laborent de laboritio quod petti– net ad honestatem. Qui nesciunt, discant 19 • Atti del IV convengo internazionale. Assisi, 15-17 ottobre 1976 (Società Internazionale di Studi Francescani), Assisi 1977, 107, nota 5. Per l'autenticità tra gli altri citiamo solo due studi au– torevoli: J. Cambell, Les écrits de Saint François d'Assise devant fa critique, in FranZ: Stud. 36 (1954) 244-249, e K. Esser, Der Briefdes hl Franzjskus an den hl Antonius von Padua, in Studien zu den Opuscufa des hl Franzjskus von Assisi. Herausgegeben von E. Kurten und Isidoro de Villapadierna (Subsidia scientifica franciscalia, 4), Roma 1973, 43-58. 17 Emblematici a questo proposito sono le opinioni ad esempio cli H. Felder, Geschichte der wissenscheft!ichen Studien, 131-149 che vede nella lettera ad Antonio il testo decisivo per confermare la svolta intellettuale voluta e favorita da Francesco; al contrario per D. Berg, Annut und Wissenscheft. Beitriige zur Geschichte des Studienwesens der Bette!orden im 13. Jahrhundert (Geschichte und Gesellschaft, 15), Diisseldorf 1977, occorre attribuire al permesso concesso da Francesco un "Privileg-Charakter", perché legato alla santità di Antonio che poteva assi– curare la "vita evangelica" e gli studi, ma non un'apertura generale verso gli studi (53-55). 18 "Et omnes theologos et qui ministrant sanctissima verba divina, debemus honorare et venerari, sicut qui ministrant nobis spiritum et vitam" (Test., 13). 19 Test., 19-21.

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