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780 PAOLO MARTINELLI trasformato dalla grazia di Dio. Teologicamente l'umilta e la virtu dei forti perché e quella che imita Dio stesso che per amore si e fatto uomo ed e morro per noi sulla croce. L'umile, cristianamente parlando, non e l'incerto, lo smarrito e l'insi– curo, machi e certo di cío che gli e donato e non della propria "costruzione men– tale"; vive l'umilta colui, la cuí esistenza e tutta tesa ad affermare non sé, la propria opinioni mal'Altro, ossia la verita di Dio donara a noi nel Figlio. Da qui si puo comprendere un passaggio assai forte di Benedetto XVI sulla modalita del sacerdote di vivere la propria missione: E necessario, pertanto, che i sacerdoti abbiano coscienza che tutto il loro ministero non deve mai mettere in primo piano loro stessi o le loro opinioni, ma Gesu Cristo. Cio non puo che iniziare dal modo con cuí si esercita il servizio proprio in relazione alla celebrazione dei santi misteri: Contraddice l'identita sacerdotale ogni tentativo di porre se stessi come protagonisti dell'azione liturgica. 11 sacerdote e piu che mai servo e deve impegnarsi continua– mente ad essere segno che, come strumento docile nelle maní di Cristo, rimanda a Luí. Cio si esprime particolarmente nell'umilta con la quale il sacerdote guida l'azio– ne liturgica, in obbedienza al rito, corrispondendovi con il cuore e la mente, evitando tutto cío che possa dare la sensazione di un proprio inopportuno protagonismo. Rac– comando, pertanto, al clero di approfondire sempre la coscienza del proprio mini– stero eucarístico come umile servizio a Cristo e alla sua Chiesa. 11 sacerdozio, come diceva sant'Agostino, e amoris officium, e l'ufficio del buon pastore, che offre la vita perle pecore (cf. Gv 10,14-15) 62 • Anche qui ritroviamo la stessa circolarita era rito e vita implicara dalla logiké latreia, dalla forma eucarística dell'esistenza che deve caratterizzare la spiritualita sacerdotale: imitare l'umilta di Dio trova espressione puntuale nella modalita con cui il sacerdote a partire dalla celebrazione liturgica non mette al centro se stesso ma il mistero eucarístico. In tal modo anche la propria esistenza sacerdotale deve trarre da questo spogliamento la sua forma di aurentico servizio alla gioia dei fra– telli e delle sorelle 63 • 62 SCa 23. 63 Cf. J. Ratzinger, Servitori della vostra gioia: Meditazioni su/la spiritualita sacerdotale, Milano 3 2002.

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