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764 PAOLO MARTINELLI la forma dell'obbedienza diventa quella forma generale di offerta che rende ogni co– mandamento, ogni consiglio, ogni singolo atto di offerta un'espressione di totale offerta d'amore, e conferisce cosi ad ogni azione limitara l'illimitatezza dell'amore divino 20 • Come non sentire in un tale contesto tutta la densita esistenziale della affer– mazione paolina nella letrera ai Galati: "Questa vita che vivo nella carne io la vivo nella fede nel figlio di Dio che mi ha amaro e ha dato se stesso per me" (Gal 2, 20). E una vita "nella carne" - non "secondo la carne" - nelle condizioni e nelle cir– costanze comuni del vivere. La fede, dunque, appare qui come la forma nuova dell' esistenza. Benedetto XVI ebbe modo di commentare mirabilmente questo passaggio dell'apostolo delle genti: Vivo, ma non sono piu io. L'io stesso, la essenziale identita dell'uomo di quest'uomo, Paolo - e stata cambiara. Egli esiste ancora e non esiste piu. Ha attraversato un "non" e si trova continuamente in questo "non": lo, ma "non" piu io. Paolo con queste parole non descrive una qualche esperienza mística, che forse poteva essergli stata donata e che, semmai, potrebbe interessare noi dal punto di vista storico. No, questa frase e l'espressione di cio che e avvenuto nel Battesimo. II mio proprio io mi viene tolto e viene inserito in un nuovo soggetto piu grande. Allora il mio io c'e di nuovo, ma appunto trasformato, dissodato, aperto mediante l'inserimento nell'altro, nel quale acquista il suo nuovo spazio di esistenza... lo, ma non piu io: e questa la formula dell'esistenza cristiana fondata nel Battesimo, la formula della risurrezione dentro al tempo. lo, ma non piu io: se viviamo in questo modo, trasformiamo il mondo 21 • Questo ci dice bene che cosa vuol dire essere presi a servizio: e un nuovo io. Un "io" dilatato che puo dire: Non sono piu io che vivo ma Cristo che vive in me. Questa e l'immagine piu autentica dell'essere cristiano, che deve essere vissuta ra– dicalmente da chi e chiamato al servizio sacerdotale ministeriale. Anche qui, se vo– gliamo vedere la concretezza di questa esistenza espropriata e proprio per questo restituita centuplicara, dobbiamo guardare a cosa vuol dire questo per Maria di Nazareth. Non sono piu io che vivo ma e Cristo che vive in me. Cristo vive in me: per Maria questo era una esperienza física, tangibile físicamente; sentiva il suo corpo ospitare quella presenza, che cambiava ogni giorno la sua forma. 2 ° Cf H.U. von Balrhasar, Gli stati di vita del cristiano, Milano 1984, 57. 21 Benedetto XVI, Omelia durante la veglia pasquale, in L 'Osservatore Romano, 18-19 aprile 2006, 4.

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