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66 COSTANZO CARGNONI scaturite dal vivo di una storia angosciosa, non condizionate da una loro successiva edizione negli Annali dell'Ordine. C'e soltanto l'angoscia, la paura, la desolazione, con la presentazione degli ultimi avvenimenti che coinvolgono la vita di una regio– ne, di una citta, di un convento; sono insieme bollettini di guerra e notizie di morti, aspirazioni, ardori mistici, impulsi generosi, gara di solidarieta, servizio di carita fino all'olocausto; ma anche fragilita, imbarazzi, timori, umanita grigia del quotidiano che cerca di sopravvivere, che si assicura per il futuro, che si scusa, che dubita, che si ritira, che sta ad osservare, che si crogiola nella sua carne infetta. Ma anche qui si ripetono quei delicati toni di spiritualita gia rifeniti sopra. Dalle molte lettere si ricava il concetto che questo servizio degli ammalati e appe– stati era un dono, una grazia speciale, come una nuova vocazione e professione religiosa. Come scriveva frate Nicolo da Ponte con ardore místico: Vado (aquesto servizio) con tanta allegrezza d'animo nel Signore come chi ha trova– to quello che l'anima sua ama e brama, e spero nel Signore d'adoprarrni fedelmente... e non finiro mai di ringraziare vostra paternita revenenda di questo segnalato bene– ficio, il quale reputo maggiore che quello d'avermi ricevuto alla religione 57 • Un fratello laico, Alessandro da Prie scriveva: Andan'> a servire quei poveri apestati perché ben posso dire che quello che mi pareva amaro m'e stato convertito in dolcezza dell'anima e del corpo; ma di tutto ne sía glorificato Dio, che si degna servirsi di soggetto cosl miserabile 58 • L'abbandono alla Provvidenza e alla volonta di Dio, la condivisione delle sofferenze fisiche e spirituali dei poveri appestati e lo splendore dell'olocausto della carita suggerirono a p. Michele da Vercelli, il 7 ottobre 1630, una splendida rifles– sione che si potrebbe considerare come la sintesi di tutta quesea esperienza e spiritualita del servizio degli appestati e della pastorale della sofferenza: Ho veduto quest'anno cose grandi, guerra, carestía, peste... Ma fra quelle tre cose soprannominate, la quarta m'ha fatto meravigliare, ed e ch'il spirito in queseo tempo s'e rinchiuso e fatto carne e la carne fatta spirito dilatandosi ad aiutare il prossimo e acquistare l'infirmita. Dio ne sia lodato 59 • 57 Ibídem, 3963. 58 Ibídem, 4048. 59 Ibídem, 3953s.
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