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154 MARYMELONE Fa notare giustamente W.H. Príncipe che quesea interpretazione enfatizza la visione dello Spirito quale nexus del Padre e del Figlio 46 , gia tratteggiata nella di– stinzione X dove Bonaventura, definendo lo Spirito come amor mutuus, unicus et substantificus, ne fa risaltare il molo di legame personale tra Padre e Figlio, colui che e la loro unita e nel quale avviene la loro comunione 47 • Tale presupposto fondato sulla teología del nexus pone pero in modo piu pressante la domanda sul modo di intendere correctamente la formula trinitaria, in quanto il riconoscimento dello Spirito quale vincolo personale sembra presup– porre una causalita activa da parte sua. Per queseo motivo Bonaventura, che non e favorevole a tale interpretazione, dedica la seconda questione alla delimitazione e alla chiarificazione dell'uso dell'ablativo 48 • Le molteplici opinioni con le quali si confronta, riflesso dell'impulso dato alla riflessione teologica proprio da queseo interrogativo, tendono ad affermare o negare il significa to di causa farmale dello Spirito. E a questo punto che diventa fondamentale l' apporto dato dal Quomodo Spiritus sanctus di Riccardo, perché e proprio l'argomentazione costruita in queseo opuscolo ad offrire al magister francescano la strumentazione concettuale per ela– borare il suo respondeo. In esso, infatti, Bonaventura affronta anzitutto le posizioni che a suo giudizio offrono un'interpretazione lacunosa del procedere dello Spirito, o perché insuffi– ciente in quanto ridotta alla modalita del segno, o perché eccedente in quanto considerara nella modalita della farma 49 ; prendendo le distanze da questi estremi, egli ritiene invece che la soluzione vada piuttosto individuara nel riconoscimento dello Spirito quale effectus farmalis. Quesea prospectiva, pur non cos1 espressa– mente formulara, gli viene suggerita dall'insegnamento del maestro vittorino "qui 46 Cf. W.H. Príncipe, St. Bonaventure's theolog;y ojthe holy Spirit, 245. 47 In I Sent., d. 10, art. 2, q. 2, resp., (ed. Quaracchi, I, 202):" Pater et Filius communicant in uno Spiritu et ideo amborum est unitas. Et rursum, ille Spiritus est amor, et ideo commu– nicant in eo ut in uno amore; et quia amor propriissime nexus est, ideo Spiritus sanctus proprie nexus est, quia est amor mutuus, est amor unicus et substantificus". Cf. M. Melone, "Donum in quo omnia alía dona donantur", 57-60. 48 Cf. In I Sent., d. 32, art. 1, q. 2, (ed. Quaracchi, I, 559): "In qua habitudine ille ablativus construatur". 49 Cf. In I Sent., d. 32, art. 1, q. 2, resp., (ed. Quaracchi, I, 560): qui Bonaventura attri– buisce la prima interpretazione a Simone di Tournai e la seconda a Guglielmo di Auxerre.
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