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GIOVANNI DE LA ROCHELLE, GILBERTO DI TOURNAI... 133 3. Faccio riferimento a due testimonianze, la prima delle quali indubbia– mente di maggior interesse, a motivo della sua precedenza cronologica. In un sermone su sant'Antonio (Perfectus autem omnis erit, si sit sicut magíster eius), Giovanni de la Rochelle (tl245) afferma che Cristo fu perfetto "in scientia et hu– militate ad docendum virtutes, perfectus in innocentia et etate ad arguendum sermone era stato gia edito da J.G. Bougerol, La teorizzazione dell'esperienza di S. Francesco negli autori francescani pre-bonaventuriani, in Lettura biblico-teologica del/e fonti francescane, a cura di G. Cardaropoli e M. Conti (Pubblicazioni dell'Istituto Apostolico Pontificia Universita Antoniana, 3), Roma 1979, 257-260, secando il ms. París, BnF, Lat. 16502, ff. 39vb-40rb. Il testo pubblicato da Bougerol non contiene pero alcun accenno al terremoto (cf. ivi, 258, all'al– tezza delle note 11-12). Forse siamo di fronte a due reportationes diverse. Alcuni anni piu tardi, lo stesso sermone sara preso a modello da un anonimo cardinale: il sermone pronunciato dal cardinale fu in un primo tempo pubblicato tra i sermones di Bonaventura, nel volume IX dell'Opera omnia, Quaracchi 1901, 583a-585b; ma, come ha mostrato l. Brady, Saint Bona– venture's Sermons on Saint Francis, in Franz. Studien 58 (1976) 129-141, esso non puo essere del doctore serafico. Il testo pubblicato dai padri di Quaracchi contiene il riferimento al terre– moto: "ltem predixit terremotum futurum cerca die et hora, et sic accidit sicut predixit" (5836). Nicole Bériou, che non conosceva ancora il testo ora edito daJean Désiré Rasolofoari– manana, osservava a questo proposito: "...le cardinal qui prend pour modele le sermon de Jean de la Rochelle modifie de maniere significative les exemples donnés par son prédécesseur a l'appui de dons prophétiques de Fran<¡:ois, image de sagesse divine. Ni la connaissance des secrets des coeurs, ni l'annonce de la croissance de l'ordre ne sont plus mentionnés. Le cardinal leur substitue dans son sermon la prévision d'un tremblement de terre": N. Bériou, Saint Fran– fOis, premier prophéte de son ordre, dans les sermons du XIII' siecle, in Modern questions about medieval sermons. Essays on Marriage, Death, History and Sanctity, by N. Bériou and D.L. D'Avray with P. Cole,]. Riley-Smith, M. Tausche (Biblioteca di Medioevo Latino, 11), 293. Il testo di Monaco, edito da Jean Désiré Rasolofoarimanana, rivela ora che anche l'accenno al terremoto poteva essere gia nel sermone preso a modello dall'anonimo cardinale (Odo di Cha– teauroux?). Le affermazioni di Giovanni de La Rochelle, peraltro, si rivelano consonanti - per !'importante accenno all'annuncio fatto dare in precedenza agli scolari - con l'arcinota testimonianza resa piu tardi (intorno al 1259) da Tommaso da Eccleston. Scrive infatti il cro– nista: "Dixit etiam [frater Martinus de Bartona, qui beatum Franciscum frequenter videre meruit] quod frater quidam, qui stetit in oratione Brixiae in die Natali Domini, in terrae motu, quem praedixerat sanctus Franciscus et per omnes scholas Bononiae per fratres praedicari fecerat, per literam, in qua fuit falsum latinum, et ecclesia corruit, sub ruina lapidum illaesus inventus est" (Tractatus fr. Thomae vulgo dicti de Eccleston De adventu fratrum minorum in Angliam, ed. A.G. Little [Collection d'Études et de Documents, 7], París 1909, 40). Un primo repertorio sull'immensa produzione dei sermoni su san Francesco offre J.G. Bougerol, Initia latinorum sermonum ad laudem s. Francisci, in Antonianum 57 (1982) 706-794.

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