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62 PIETROMARANESI Si hanno dunque degli indizi innegabili di una evoluzione tra la RnB e la RB di tipo clericale ed intellettuale. Non che ciò sia avvenuto nell'arco dei due anni che separano le due Regole. La RnB costituiva la solidificazione giuridica fatta da Francesco di uno stile di vita dei primi tempi. La RB rappresenta, inve– ce, il riaggiustamento che Francesco dovette fare spinto dalla Chiesa e dai suoi frati desiderosi di dare ordine all'Ordine. A me sembra che i due cambiamenti constatati nella RB rispetto alla precedente, riguardanti la "clericalizzazione" e l"'intellettualizzazione" dell'Ordine, rispecchino questa tensione e testimonino un'evoluzione già iniziata con Francesc0 ancora vivente 81 • Francesco ha voluto o subito tale evoluzione? La domanda, credo, si colle– ghi a quella posta piu sopra, cioè perché Francesco non abbia esteso l'ammo– nizione sugli studi a tutti i suoi frati? Sebbene non sia possibile dare una rispo– sta univoca e sicura, vorrei tuttavia avanzare un'ipotesi. Il Santo era cosciente dell'evoluzione - involuzione, rispetto ai suoi ideali iniziali e allo stile di vita della prima comunità - che alcuni frati, gli "intellettuali", favoriti anche dalla Chiesa istituzionale, stavano imprimendo all'Ordine; il processo non era piu frenabile, né Francesco voleva essere il carnefice del suo Ordine 82 , egli che ave– va esortato un ministro ad amare i suoi frati, perdonando i loro peccati senza pretendere nemmeno che diventassero migliori cristiani 83 • Forse l'evoluzione assunta dall'Ordine comportava oltre ad un certo allontanamento dall'ideale primitivo, anche delle tensioni tra i due gruppi, tra quello laicale "nescientes lit– teras" della primitiva fratetnità e quello clericale "scientes litteras" della seconda questa ammonizione verrà data lungo i decenni successivi dalla fraternità la porrà mai in relazione con il problema della lettura dell'ufficio. 81 Si tratta del processo sintetizzato da Th. Desbonnets nel titolo del suo volume De l'intuition à l'i11stit11tio11. LesJra11ciscai11. Interessante è il commento a questo studio fatto da G. Miccoli, Francesco d'Assisi, nel capitolo "Dall'intuizione all'istituzione: un passaggio non tutto scontato" (99-113), dove, oltre ad esprimere il suo accordo nel collocare l'evoluzione nel passaggio dallafratemitas all'ordo (cf. in particolare 104-7), sottolinea come tale tensione e tra– sformazione caratterizzi il periodo che va dalla Rt1B al Testamento di Francesco (109-11). In accordo con questa impostazione sono anche le illuminanti pagine scritte da Grado Giovan– ni Merlo sulla "metamorfosi del francescanesimo" iniziata già con Francesco a causa del "coinvolgimento pastorale dei frati e il loro inserimento negli ambienti·universitari" e con la sua "sacerdoralizzazione" (Storia di frate Francesco e dell'Ordine dei Minori, in Francesco d'A-ssisi e il primo secolo di storiafra11cesca11a, 17-27). 8 2 "Unde si vitiis dominati et emendare non possum praedicatione et exemplo nolo carnifex fieri ad percutiendum et flagellandum sicut potestates huius sacculi" (CoUJpi!atio, 106, 19). 83 Episttt!a ad q11enda111 minist111m, 5.
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