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SAN FRANCESCOE GLI STUDI 59 in seno all'Ordine: il numero aumentato dei frati faceva nascere una proble– matica di tipo "logistico-organizzativo" (scientes-nescientes) che doveva esse– re risolta diversificando la preghiera liturgica; accanto a ciò vi era forse anche una tensione-scontro nei confronti della distinzione giuridica sempre piu ac– centuata tra chierici e laici, separazione non ancora, però, attuata in modo netto. Ciò avverrà con il III capitolo della RB, dove si assiste ad una chiara di– stinzione liturgica - e canonica - tra c~erici e laici 71 : ai primi è affidato il com– pito di recitare l'ufficio che, a sua volta, non è piu indicato molto genericamente "secundum quod debent facete" come era nella RnB III 3, ma "secundum ordinem sanctae Romanae Ecclesiae" (v. 2); ai secondi, ai laici, viene tolta la specie di doppia appartenenza, per assegnare loro solo le preghiere vocali dei Pater, riprendendo quasi alla lettera quanto già ordinato nella RnB, ma escluden– do, però, quanto era detto circa la possibilità di avere il breviario 72. La separa– zione tra i due gruppi non è piu soltanto logistica, ma giuridica; e se nella RnB "vengono ridotte al minimo le diversità e sottolineate le affinità''7 3, nella RB av– viene il contrario: la separazione di due gruppi liturgici. Emblematica a questo proposito è la notazione storica fatta da Francesco nel Testamento quando, par– lando degli inizi dell'Ordine, ricorda "Officium dicebamus clerici secundum alios clericos, laici dicebant: Pater noster"; la notazione contraddice quanto era stabilito nella RnB ("Omnes fratres sive derici sive laici faciant divinum offi– cium") e che molto probabilmente codifica un modo unitario e comune di pre– gare della prima fraternità; il ricordo di Francesco fatto nel Testamento sembra invece influenzato dalla situazione di separazione giuridica tra i due gruppi av– venuta con la RB: è questa nuova situazione che fa da lente a Francesco nel ri– pensare e "trasformare" i ricordi dei primi tempi riguardo al rapporto chierici e laici nella preghiera liturgica 74. Nel seguire questi indizi testuali riguardo alla preghiera liturgica, si intrave– de una evoluzione di tipo "clericale" dell'Ordine: da "omnes fratres" del primo 71 Cf. SJ.P. van Dijk, The O,igins of the Modem RIJ111an LJtu,;gy, 202-204. 72 "Laici vero dicant viginti quatuor Pater noster pro maturino, pro laude quinque pro prima tertia sexta nona pro qualibet istarum septem, pro vesperis autem duodecim, pro completorio septem et orent pro defunctis" (RB, III 4-5). 73 D. Dozzi, Ii vangelo, 147. 74 Riguardo alla problematicità storica di questo passaggio del Testamento parla anche Th. Desbonnets, De l'in11dtio11 à l'institution. Lesfranciscain, Paris 1983, per il quale anche il ri– cordo di Francesco "se réfere sans doute à une période postérieure à l'approbation par le pape" (30-31).

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