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SAN FRANCESCO E GLI STUDI 47 cuni compagni di Francesco, e cioè, da una parte l'Anof!Jmuspemsinus e la L.igen– da trium sociorum, dall'altra la Compilatio assisiensis (o L.igendaperusina) e lo Speculum peifectionir. Innanzitutto l'Ano1!JtllUS perusinus-. l'autore è probabilmente frate Giovanni, compagno di Egidio e suo confidente; la data di composizione è da fissare in– torno agli anni 1240-1241; il testo, seguendo una linea narrativa vicina allo svi– luppo dei fatti presenti nella Vita prima di Tommaso, che sicuramente l'autore anonimo aveva sotto gli occhi, propone una "linea irenica" 31 sia di Francesco che della prima fraternità, impostazione storiografica assunta come possibile soluzione alle tensioni interne all'Ordine: "l'imitazione letterale, sembra dire l'autore fra sogno e illusione, è facile, perché la praticabilità di quella vita è stata dimostrata una volta per tutte" 32• Tre quarti di questo opuscolo sono presenti anche nella L.igenda trium sociorum, testo che ingloba in sé anche brani della Vita prima di Tommaso da Celano e della Vita di Giuliano da Spira, e che forse pre– cede cronologicamente la Vita secunda del Celanense3 3; nella sua impostazione ideale l'opera è caratterizzata dalla "soluzione irenica" proposta dall'Ano1!JtllUS 34 • A queste due opere si affianca e si contrappone la Compilatio assisiensis o LB– genda Pemsind3 5 • Il carattere asistematico dell'opera, dove sono riuniti "brani sen– za alcun criterio palese, con l'unico scopo di mettere insieme una serie di in– formazioni su Francesco il piu possibile di prima mano e senza rimaneggia- 31 Ivi, 94. 32 Jvi. 3 3 Cosi per la Prinzivalli (ivi, 95). Non è dello stesso avviso F. Accrocca per il quale "una precedenza sulla Vita II potrebbe essere affermata con sicurezza solo per l'At1of!)'m11s, mentre per la Legenda tale precedenza verrebbe limitata al complesso materiale che la costi– tuiscono e non al testo della sua redazione definitiva" (Nodiprob/e111atici delle Fontifrancescane, a proposito di d11e recenti edizioni, in CF 66 [1996] 586). 34 Cf. E. Prinzivalli, Un santo da leggere, 97. Molto acutamente fa notare l'autrice che "non può essere considerato casuale il fatto che Anof!)'mlls Pemsimts e Legenda trittm sodomm, i quali col loro irenismo tendono a superare i contrasti interni dell'Ordine, non contengano alcun riferimento a dettagli della vita di Francesco dopo il 1221, a parte la stimmatizzazione" (ivt). 35 Su quanto segue cf. E. Menestò, La compilatio assisiensis, in FF, 1449-1469; le introdu– zioni che precedono i diversi testi delle fonti francescane sono state ripubblicate in un vo– lume separato: Fontes Franciscani Introduzjoni critiche, Assisi 1997, per il testo di Menestò, La co11,pilatio as.risiensis, 137-159 a cui sono aggiunte anche le pagine relative del volume integrale. Anche per J. Dalarun tra la Compilatio Assisiensis e le due precedenti opere esiste una chiara contrapposizione ideale nel loro modo di raccontare Francesco (cf. La Malavve11t11ra di France– sco diAssisi, 140-150).
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