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LEDONNE PENI'IENTI NEGLI ARCHIVI UMBRI 127 (nelle proprie case, .in eremi, in comunità di tipo monastico, in domus a gruppi piu o meno ristretti); come regola altresi in grado di rinserrare nell'ortodossia gerarchico-clericale fermenti religiosi sospetti (beghine e clareni) e/o percepiti un po' al limite (reclusi/e); come regola comunque in grado di superare risvolti e aspetti di genericità religiosa. Fu un progressivo consolidamento nel tempo. Anche .in questo caso le motivazioni profonde del successo (dei terzi ordi– ni in generale, di quello francescano e della sua regola in particolare) sono mol– teplici ed affondano le loro radici 1) nella corrente Osservante che prese posi– zione a favore di terziari/ie; 2) nella politica pontificia post-scismatica di riaf– fermazione della propria supremazia; 3) nella stessa dimensione umanistica so– spesa tra il riconoscimento del Trascendente (Dio) e la valorizzazione dell'Umano; 4) nella necessità di dare una collocazione ad un universo di donne che tra limiti ed esclusioni doveva pur trovare un assetto di vita 1 8 • Un segno concreto del successo della Supra montem in ambito femm.inile è provato, ad esempio, almeno per quanto riguarda l'area dell'Italia centrale, da versioni di essa in volgare del '400: un manoscritto si trova nella Biblioteca Na– zionale di Firenze; un altro si trova ad Oxford proveniente dal monastero ter– ziario di S. Onofrio di Firenze; un altro si trova nella Biblioteca Comunale di Cortona; tutti testi editi e segnalati 1 9. In particolare il testo fiorentino 20 e quello cortonese2 1 ~ono veri e propri adattamenti della regola in chiave femm.inile dove il ruolo di responsabilità pas– sa nelle mani delle badesse [questo è il termine in luogo di ministre] coadiuvate da "discrete" [è ovviamente inelusibile la figura del visitatore]: si concretizza e si materializza cosi una netta divaricazione e diversificazione che lascia alle terzia– rie propri margini di manovra. È avvenuta la sostituzione: dai ministri alle ba– desse-ministre. 17 Cf. i miei Religiosità penitenziale e città-, Un Ordine per i laici. Penitenza e Penitenti nelDNe– co11to, in Francesco d'.Auili e il pritno seco/,, di storiafi-a11coscana, Torino 1997, 251-254; Il ,novin,mto pmitenzjalefrancescano neldibattito storiografico degli 11/timi 25 a1111i, in Santi esantità, 381-383. 18 Magari un assetto di vita religiosa possibilmente piu aperto, ispirato all'ideale di vita apostolica sul modello dei frati. Mi permetto di rinviare al mio Religiositàpenitenziale, 219-220, 310. 19 Cf. ibirl., 218-219. 20 A. Benvenuti Papi, « In castro poenitenti.ae >>. Santità e societàfemminile nell'Italia medievale, Roma 1990, 589-592. 21 M. C. Jacobelli, La regolaper le sorores de pe11itentia nei rodice 71 della Biblioteca di Cortona, Cortona 1992, 13-24.
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