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ANTONIO FRANCESCO DA ANCONA E IL QUIETISMO 335 fermato per circa un mese in Siena, insistentemente trattenutovi dal p. Bernardino da Uzzano, guardiano del locale convento, amico del Mattei. Questi dopo aver menato per alcuni anni vita eremitica, si era ritirato presso l'ospedale di S. Maria della Scala, dedican– dosi alla cura degli infermi. Godeva fama di uomo santo e si con– fessava dal rettore del collegio dei gesuiti di Siena, al quale aveva manifestato certe sue difficoltà e prove spirituali, ma senza riuscire a superarle. Tramite il p. Bernardino, ebbe modo d'incontrarsi col Candelari, nel quale credette di aver trovato, finalmente, l'uomo « intelligente delle cose di Dio » 27 . Non fu il solo a rimaner soggiogato dal fascino del p. Antonio Francesco. Amici o conoscenti dell'eremita e altri spirituali senesi ne subirono l'influsso nel corso di alcuni colloqui: suor Francesca Toccafondi, Alessandro Ugolini, docente nell'ateneo senese, d. Virgi– lio Cenni, d. Silvestro Nelli e altri sacerdoti, amici o conoscenti del Mattei 28 . Durante gli interrogatori subiti in carcere, il p. Can– delari cercò di minimizzare la portata di quei colloqui accettati contro voglia e solo - a suo dire - per far piacere al p. Bernar– dino29. Sta di fatto che da quegli incontri multipli nacque un'ami– cizia tra il religioso marchigiano e il gruppo senese, alimentata e trattenuta molti anni con il ricordato, assiduo commercio episto– lare. Le sue lettere, purtroppo, non rimasero solo nelle mani dei destinatari: una copia delle Letere divotissime et utilissime in teo– logia mistica scritte a diverse persone spirituali dal p. Antonio Francesco d'Ancona Capuccino fu approntata dal Cenni, amico del Mattei e confessore della Toccafondi. Alla morte di questo, avvenuta nel novembre 1682, si trovava in possesso del sacerdote Cristoforo Cardetti e vi rimase sino al momento in cui, invitato a deporre sul caso Mattei, il 9 novembre 1687 la consegnava all'inquisitore di Siena p. Serafino Gottalli, O.F.M.Conv. 30 • Perché il processo contro il quietista Mattei segnò l'inizio di un'inchiesta assai vasta intorno alle dottrine spirituali messe in giro in questi anni, e che non risparmiò neppure i trapassati, fu– rono sequestrate numerose lettere spirituali e di direzione, scritte specialmente a monache claustrali, di d. Vitale Perini, monaco camaldolese, del p. Ottone Petrucci, frate agostiniano, di fra Pietro Corazzini, non bene identificato, di suor Francesca Toccafondi, di suor Barbara Squarci etc. Destinatarie di gran parte di quella corrispondenza erano le monache del monastero di S. Maria degli 21 Ibid., f.66v. 2s Si deduce dagli interrogatorii dello stesso Mattei e di un gruppo di sacerdoti. 20 lbid., f.86v e ss. sino a 9lr. so Ibid., f.61v.
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