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340 MARIO SCADUTO Il suo dissenso dal Molinos verteva su un punto fondamentale: la necessità della collaborazione attiva all'opera della Grazia: « l'a– nima - specie in periodi di aridità - più che mai deve fare le sue parti e ridursi con atti virtuosi e santi pensieri e meditazioni a Dio ». Concetto, questo, che il cappuccino sostiene di aver riba– dito con successo rispondendo ad alcune difficoltà personali del p. Spinola, procuratore generale dei teatini, discepolo spirituale del quietista spagnolo: « la fede non deve essere nuda di sante opera– zioni come dice il Molinos » 39 • Più lungo e minuto l'interrogatorio, quando vi venne a trattare delle sue lettere esibitegli in copia trasmessa dall'inquisitore Gottalli di Siena 40 • Fornì ampi particolari sulle circostanze concrete che lo avevano avvicinato al gruppo degli spirituali senesi, i quali gettano viva luce sull'ambiente diocesano e claustrale di Siena nella seconda metà del sec. XVII e sulle tendenze spirituali che polarizzavano l'attenzione di molti ecclesiastici e religiosi 11 • Il loro studio esula dall'interesse immediato di queste note, che servono solo a spie– gare l'influsso esercitatovi dal cappuccino marchigiano con la sua direzione spirituale scritta, rimasta al centro dell'attenzione inquisi– toriale durante il processo del 1688. Il Candelari non ebbe difficoltà né tergiversò nel ravvisare in gran parte delle Lettere divotissime i principi della sua dottrina spirituale. Tuttavia, sin d'allora, seguì una linea di condotta di cui giudici avrebbero dovuto tener conto: « ... Io nelle composizioni che ho fatte, tanto nelle lettere quanto nelle materie, scritte nel libro segnato n. 345, da me riconosciuto per mie, non mi son servito de libri, né d'opinion d'ultimi moderni mi– stici, ma per camminare moralmente sicuro ho voluto vedere li santi padri in fonte et altri gravi autori, conformemente citto nelle mede– sime mie lettere et materie, che sono nel libro sudetto et per somma riverenza che sempre ho portato et porto alla S. Chiesa, mia divo– tissima madre, mi soppongo ad ogni suo minimo cenno et per simil atto di riverenza io consignai al p. Solimani Inquisitore spontanea– mente non solamente queste materie nominatemi, ma inoltre altre ancora, che havevo composto per la Sig.ra Lucrezia Tucci, da me sopra nominata, et anco altre composte propriamente per mio pro– fitto sotto formalità di lettere con diversi titoli che ben non mi ri– cordo... Tutte le sudette materie consignai et poi mi portai di per– sona a Roma per sentire il sentimento del S. Tribunale e la mia causa terminò, come già detto di sopra... » 42 • Insomma - risponde l'incri– minato - tutto quello che ho scritto, già da anni, spontaneamente l'ho presentato alla legittima autorità ecclesiastica per essere corretto, ss Ibid., f.86r. 40 Ibid., f.60, Iett. dell'inquisitore di Siena (15.12.1688) al Minuti. 41 Ibid., f.86ss; v. pure i verbali dei testi senesi f.61ss. 42 lbid., f.96v.
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