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TAULERO PRESSO I CAPPUCCINI 177 Mentre il p. Felice non fece nulla per far rivedere il suo caso, contentandosi nel suo guardianato, il Nugent, convinto di essere stato ingiustamente rimosso dai Paesi Bassi, ricorse per la sua situazione alle autorità dell'Ordine a Roma. Si abboccò con p. Felice a Montec– chio; e fu interrogato a Roma nel 1598. Siccome niente poteva esser provato contro di lui, gli fu permesso di tornare in Belgio 30 • Però non era esonerato d'una inchiesta che pendeva sopra di lui. Nell'agosto 1598 il p. generale Girolamo da Sorbo presiedette il capitolo provin– ciale a Bruxelles, che privò sia il p. Ippolito che il Nugent della voce attiva e passiva nelle elezioni della provincia. Inoltre il p. generale confermò gli ordini di Gand del 1594 e li rafforzò, non concedendo eccezioni tramite i superiori maggiori. In modo particolare nel 1598 fu proscritto Herp, ma non più lo pseudo-Taulero della Povertà di spirito 31 • Fu proibito pure di leggere e insegnare « supradictum mo– dum vitae spiritualis » o scrivere e leggere manoscritti somiglianti « donec aliter super eo provisum fuerit a capitulo generali proxime celebrando » 32 • Dopo che il p. generale si era fatto vedere e sentire nel Belgio, vi giunsero due padri italiani che dovevano ancora investigare sul movimento mistico. Si tratta dei pp. Illuminato da Palermo e Raf– faele da Napoli, favoriti dal p. generale. Essi raccolsero materiale per provare l'eterodossia degli « spirituali » 33 • Su Nugent pesava sempre lo spettro del futuro processo che egli desiderava che si svolgesse in Belgio. Le accuse contro di lui saranno state princi– palmente gli aspetti teologici del suo commento sulla Povertà dello spirito, non meno che la sua insubordinazione manifestatasi nel continuare di adoperare questo trattato anche dopo la condanna di Gand del 1594. Ma era consigliabile di fare il processo nella stessa scena dei dibattiti spirituali? Non conveniva piuttosto istituire il processo a Roma? Si decise per Roma e Nugent circa la metà di settembre 1598 vi si mise in viaggio 34 • Nugent non desiderò esser giudicato dal proprio Ordine. Egli non solo evitò conventi cappuccini, ma si rivolse a potenti protettori 30 lbid., 49. 21 Jbid., 50-53. Nella p.51 nota 59: « Praccipio in virtute S. Oboedientiae fratribus on1- nibus et sub paena excommunicationis latae sententiae, mihi aut provinciali reservatae, ut nullo modo dictus Harpius retineatur aut legatur, juxta prohibitionem indicis Romani, etiamsi correctus fuerit, ut in eodem indice dicitur. Idem dico de Taulero, Rusbrochio et aliis authoribus, qui tractant de hac vita superessentiali et unitiva ». s2 Ibid., p.56 n.7: « Nec ullus fratrum audeat legere aut docere, sive fratres professos, sive novitios, sive saeculares, supradictum modum vitae spiritualis, nec quidquam de ea scribere aut quid simile, legere manuscripta, donec aliter super eo provisum fuerit a capitulo generali proxime celebrando». as lbid., 52, 54ss. •• Ibid., 52-54; cf. p.19.

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