BCCCAP00000000000000000000848

174 ANGELO M. WALZ Non esisteva una scuola specifica di spiritualità dei cappuccm1, come non ne esisteva una di filosofia o teologia. I padri cappuccini seguivano la maniera francescana di preghiera, basata su san Ber– nardo e san Bonaventura, sulle Meditationes vitae Christi e Io Sti– mulus amoris. I cappuccini, dal tempo della loro venuta nei Paesi Bassi (1585), incontrarono un'accoglienza cordiale e generosa. Il loro zelo e la loro popolarità superavano di lungo la loro sistematica organizzazione e preparazione. Qualcuno di loro, appena professo da pochi mesi, fu deputato all'insegnamento. Vigeva nella giovane provincia un ardore spirituale, nutrito da meditazioni e letture non meno che da mortificazioni esterne. Presto apparvero due tendenze di spiritualità, anzi ci si accorse che certe forme e pratiche potevano essere pericolose. Il commissario generale p. Ippolito da Bergamo, capitanava i frati della « vita esterna», che seguivano la tradizionale pietà co– mune, mentre un gruppo della « vita interiore » o i cosidetti « spiri– tuali» erano guidati dal p. Felice da Lapedona 15 • Il nunzio papale Ottavio Mirto Frangipani aveva segnalato il 17 maggio 1593 al vicario apostolico di Olanda il favore che alcuni autori medievali come Taulero incontravano, e insisteva sulla necessità di prevenire la lettura incontrollata di tali opere 16 • Il p. commissario Ippolito, dopo una visita a Roma in occasione del capitolo generale, e probabilmente in seguito a istruzioni ivi ricevute, si decise a procedere in propo– sito all'azione. Durante il capitolo dei delegati delle case dei Paesi Bassi, tenuto a Gand 1'8 luglio 1594, il p. commissario chiese ai convenuti di approvare un documento da lui composto. In esso si descrive il « nuovo metodo » di concetti e atteggiamenti spirituali come una via di trascurataggine frammista di errori; si menzionano frati che, attendendo alla via unitiva secondo lo pseudo-Areopagita, si rovinano la salute e si rendono incapaci al compimento dei loro obblighi spirituali normali. Non si interessano alle cerimonie, alla liturgia o al rosario. Eppure Ruusbroec, uno dei loro autori preferiti, soste– neva l'importanza della corona. In coro le loro voci appena si percepiscono. Nonostante la loro vita solitaria, essi difendono le loro dottrine in discussioni con estranei componendo e copiando trattati spirituali ed epistole dirette a laici. Le uniche vere vie da seguire sono l'umiltà, l'obbedienza e la gioia spirituale - cioè il vero 15 MARTIN, Friar Nugent, 39, 44; MELCHIOR A PoBLADURA, O.F.M.Cap., Historia generalis Ord. Fr. Min. Capuccinorum I, Roma 1947, 169, 176s. Per Ippolito da Scalve (Bergamo) cf. Lexicon Capuccinum, Roma 1951, col. 757. 16 MARTIN, Friar Nugent, 40. Sul Frangipani cf. L. PASTOR, Storia dei papi X e Xl, Roma 1928-29.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz