BCCCAP00000000000000000000846

FONTI DEL PENSIERO MISSIONARIO CAPPUCCINO 139 tri ricorderemo p. A n n i b a 1 e da G e n o va, già missionario nel Congo e, dal 1757 al 1769, nella prefettura apostolica di Pernambuco in Brasile 262 ; in quest'ultima missione egli si occupò, dopo alcuni an– ni di ministero ambulante, dell'evangelizzazione degli indios nella « riduzione » di Apodi, di cui descrive la vita religiosa e sociale, il metodo catechistico, gli sforzi volti a trarre i primitivi dalle loro superstizioni ancestrali e a inserirli, di pieno diritto, nel mondo civi– le e cattolico 263 . Studi recenti, se pure a sfondo prevalente– mente storico, non mancano di mettere in evidenza elementi di me– todo: così p. Zaccaria da Haarlem a proposito dei missionari della Russia nel secolo XVIII2 64 ; Claude L. Vogel per i missionari della Louisiana negli Stati Uniti d'America 265 ; Froilan de Rionegro con l'edizione d'interessanti relazioni dei missionari dell'America spa– gnola266; Gottardo da Como con la pubblicazione della corrisponden– za di p. Giuseppe da Rovato in India 267 ; Ignazio da Seggiano con la ricca sintesi storica della «Missione del Levante » 268 . Se metodi e tattiche vengono a inquadrarsi in tutta una proble– matica missionaria, largamente agitata nel primo settecento, essi ap– paiono nondimeno di singolare incidenza con esigenze che studiosi incauti ritengono emerse in questi ultimi decenni. In un sereno esame della corrispondenza e di altra documentazione che viene in luce, a nessuno potrà sfuggire la radicata sensibilità verso problemi mis– sionari di fondo e di superficie: tali, per citare qualche esempio, la necessaria preparazione non solo morale ma intellettuale e tecni– ca dei missionari, la conoscenza dell'ambiente culturale evangelizza– to, il cosiddetto metodo intensivo ed estensivo, la predicazione non solenne e aggressiva ma accorta, spicciola, avvalentesi delle opere ausiliarie e di contatti intellettuali, un adattamento giudizioso alieno da forme spettacolari e talora controproducenti, un'organizzazione catechistica compatibile con i mezzi a disposizione, infine (e ciò ha pure il suo valore) il mantenersi a stretto contatto con Propaganda Fide dalla quale i missionari invocavano non solo aiuti, ma anche suggerimenti, consigli, decisioni, chiarimenti. 2e2 Cf. FRANCESCO ZAVERIO, O.F.M.Cap., I cappuccini genovesi I, Genova 1912, 109ss. 20a Si veda la sua opera n1anoscritta; Viaggio di Africa e Anierica Portogliese, conservato nella biblioteca del convento cappuccino della città di S. Paulo in Brasile, 18/1066, III. Cf. METODIO DA NEMBRO, Storia della attività missionaria, 130-132, 152s. 201 Coli.Frane. 11(1941) 223-255, 438-473; 12(1942) 41-65, 210-245. 205 The Capuchins in French Louisiana (1722-1766), New York 1928. W 6 Si veda la nota 129. Molte delle relazioni del p. Froilan si riferiscono al settecento. 267 La missione del Tibet-Hindustan, 3-199. 268 E cioè: L'opera dei cappuccini per l'unione dei cristiani nel vicino Oriente durante il secolo XVII, Roma 1962. Questa pubblicazione, per la larga documentazione e i ricchi riferimenti, supera l'ambito del seicento e vale pure, almeno in parte, per il settecento.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz