BCCCAP00000000000000000000846

136 METODIO DA NEMBRO intrepido, costante, et alegro nel Signore ad ogni evento SIJ prospe– ro che adverso », mentre la malinconia incide largamente sulla salu– te243; 7) circa il ministero ambulante e il modo di regolarsi nei viag– gi, assai faticosi, avvalendosi liberamente dei costumi del paese per– ché, in caso contrario, ci si mette ad evidente pericolo di cader am– malati e privare molte anime di soccorsi spirituali 244 ; 8) sull'essenza del ministero apostolico che si risolve nella predicazione vera e propria, anche se prevalentemente catechistica, e l'amministrazione dei sacramenti, in particolare: battesimo, penitenza, Eucaristia, ma– trimonio245; questo capitolo si conclude con l'accenno ai costumi « buoni e cattivi» degli indigeni 24 6, ampiamente esaminati nei ca– pitoli seguenti; 9) sui costumi « cattivi» essenzialmente ridotti al– l'idolatria, a pratiche superstiziose degli stregoni o «fattocchieri», al– lo spirito di vendetta e ad altri abusi2 47 ; 10) sui costumi «buoni» esistenti realmente almeno là dove non era ancora arrivato il delete– rio esempio dei bianchi2 48 , _ e sulla straordinaria, sincera, fattiva devo– zione alla Madonna venerata in molte maniere anche dai pagani 249 ; 11) sui costumi «indifferenti» che il missionario deve « assolutamente tollerare»: capitolo reso vivace con il racconto degli « inconvenienti occorsi in quelle missioni per avere alcuni missionari preteso d'in– trodur riforme in materie che non appartenevano al loro ufficio » 250 ; 12) sullo spirito di discrezione che deve sempre guidare il missionario nel suo ministero: ampia trattazione 251 in cui è ribadita con molte 2,s La pratique missionnaire, 71. 244 Ibid., 79. 245 Questo capitolo è tra i più lunghi e densi dell'operetta (p.83-115). Nella predica– zione, pur ammessa la necessità dell'interprete per i numerosissimi dialetti bantù, è però evidente la preoccupazione del missionario che l'interprete traduca fedelmente (p.84s): perciò è necessaria almeno una qualche conoscenza della parlata locale. Sull'amministrazione dei sacramenti si trovano pure osservazioni sensate, anche se talune rispecchiano la men~ talità del tempo. Un attento esame dello scritto probabilmente relegherebbe nel regno delle leggende certe opinioni correnti sulla facilità e mancanza di debite cautele nell'amministrare i sacramenti; si veda, ad esempio, sulla confessione (p.90-97), comunione (p.97-102) e ma– trimonio (p.102-113); ma anche sul battesimo ci sarebbe da dire, tenuto conto che nelle varie località dove il missionario passava annualmente, generalmente esistevano « maestri » o catechisti i quali disponevano e preparavano i catecumeni (p.86-90). 240 Ibid., 114s. 247 Il missionario è abbastanza rapido perché il suo scopo è quello di ragguagliare, in proposito, i futuri missionari: « Non mi inoltro a descrivere altri riti de gentili e vizij che serpeggiano in quel paese, sembrandomi che li descritti passino bastare per dar al missionario un sufficiente conoscimento per sua condotta, in studiarsi il modo più opportu– no per estirparli » (ibid., 130). 248 Si veda, in particolare, la severa legge morale vigente (p.132s), il rispetto della proprietà altrui (p.134), le norme cui doveva sottostare anche il triste commercio degli schiavi che avveniva solo nei territori dominati dai portoghesi (p.133), il rispetto per gli anziani (p.136-139). 210 Ibid., 140-144. 250 Jbid., 145. Ve ne sono di saporiti e allegri. 251 Jbid., 154-184.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz