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132 METODIO DA NEMBRO raccomando al superiore e ai sudditi di amarsi di cuore (1 Pet. 4, 8; 1 lo. 4, 7) e di convivere sempre con vicendevole pace e carità perché questo è il distintivo nostro che ci fa conoscere per veri seguaci di Gesù Cristo » 228 • Questo schematico riassunto evidentemente non può dare che una pallida idea della saggezza che informa il regolamento il quale, men– tre cerca di salvaguardare le caratteristiche del missionario cap– puccino, punta su un intenso, costante, generoso apostolato. 8. - Degni di menzione sono anche gli « Statuta et Sanctiones quas R. P. Carolus Franciscus, Rotomagaeus, Provincialis Normannae Capuccinorum Provinciae, nec non Apostolicarum Missionum eiusdem Ordinis et Provinciae in Insulis Ditionis Gallicae Americanis Praefec– tus, peragratis visitando iisdem Missionibus, ferendas in Domino censuit consultis et assentientibus Missionis Superioribus ac vete– ranis Missionariis. Die Junii XX. anni 1751 » 229 • Si tratta di 25 norme, di una certa ampiezza, che occupano una trentina di pagine di pic– colo formato e concernono in gran parte l'osservanza dei capisaldi della vita religiosa cappuccina, come il voto di povertà (I-IV), la sem– plicità e frugalità del vivere (V-VII), la necessaria prudenza del mi– nistero e la cautela nel trattare con i secolari (VIII-IX). Dal numero X al XIV gli Statuta et Sanctiones riguardano i superiori, obbligati a compiere le prescritte visite canoniche (X), a non concedere facil– mente che si costruiscano e demoliscano edifici (Xl), a mantenere sia la vita comune come la regolare osservanza (XII-XIV). Seguono poi norme circa il « paroeciarum regimine » (XV-XIX) e relative al dovere della predicazione in genere, dell'esortazione alla pratica del– la vita cristiana ai bianchi già cattolici, alla conversione ed educa– zione degli schiavi negri (XV), che era il motivo principale della pre– senza dei missionari nelle Antille: « eam praecipue mittimur ob causam, et Missionarii Apostolici nomi– namur et sumus, ut mancipiorum nativam infìdelitatem Evangelica Religionis luce detergamus » 230 • I numeri XVI-XVIII riguardano pratiche del culto che dovevano te– nersi nelle diverse parrocchie; seguono poi alcune norme intorno alla amministrazione dei sacramenti e cioè: battesimo (XIX), peniten– za (XX), Eucaristia (XXI), estrema unzione (XXII) e matrimonio (XXIII). Altri consigli son dati nelle due ultime norme. 228 « Quanto è grande l'impegno nostro di missionari e li pericoli che dobbiamo su– perare nell'adempimento di esso, altrettanta e maggiore sia la sollecitudine nostra a bene abilitarsi e presidiarsi coll'esercizio della santa orazione, altrimenti resteremo dal demonio ingannati " (ibid., 83). 229 Rothomagi, apud Steph. Vine. Machau, 1752. zsc Si veda a p.18 degli Statuta et Sanctiones.

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