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126 METODIO DA NEMBRO ora è stabilita in Roma una Congregazione detta De Propaganda Fide, da cui in ogni modo hanno da chiedere e da aspettare una tale li– cenza non solo i Frati sudditi, ma gli stessi Prelati per le Missio– ni» (VII). L'impegno dei superiori nel mandare gli idonei è da p. Bernardo affermato in forma netta richiamando il passo della Re– gola I : « Minister vero det eis licentiam, et non contradicat, si vi– derit eos esse idoneos ad mittendum », e sottolineando il concetto che i superiori, agendo al contrario, « dovranno rendere gran conto al Signore per il tanto bene che, tra gl'Infedeli, i buoni soggetti avrebbero potuto fare » (VIII). Nell'ultimo punto (IX) egli richiama le qualità necessarie ai missionari rifacendosi a s. Bonaventura e ad altri commentatori della regola: solida dottrina, saggia prudenza « per far spiccare quella dottrina a tempo e luogo », santità di vita « perché la dottrina senza di questo buon esempio è come un'arma profana che non si gradisce dal sommo Duce Gesù Cristo», fortezza di spirito perché le missioni non sono fatte per i «pusillanimi», rettitudine di fine e cioè non esser mossi dal desiderio di libertà e di « scuotere il giogo della Religione » perché, in tal caso, il missio– nario « cambierà facilmente le Missioni in tragedia da compian– gersi a lacrime di sangue »201 . G a u d e n z i o L o 11 i o d a B r e s c i a 202 , noto lettore e predi– catore203, è più diffuso di p. Bernardo e, nell'esposizione, ricorre al dialogo tra un Eusebio, catechista, e i due interlocutori Teotimo ed Elpidio 204 , ma non dice molto di più; egli segue passo passo la regola francescana appoggiandosi ad altri commentatori, specialmente s. Bo– naventura, e ricordando decisioni pontificie e di Propaganda Fide. Notevole in lui, a nostro avviso, il commento alla « divina ispira– zione » di cui parla la regola, nel quale adduce ragioni non solo teo– logiche ma anche dati interessanti di sociologia religiosa che ci ragguagliano sulle condizioni che, al suo tempo, si avevano circa l'espansione della fede cattolica nel mondo. « Vari esser possono i motivi, co' quali lo Spirito Santo tocca il cuore, ma tutti esser debbono salutevoli, e santi; de' quali alcuni io qui voglio dichiararvi. Primo, il considerare che Cristo medesimo si è fatto vero Missionario per la salute del mondo, e resosi modello 201 La frase è forte. Si veda a p.299. 202 Da non confondersi con p. Gaudenzio Bontempi da Brescia (1612-1672) che lo ante– cede di un secolo e fu celebre teologo bonaventuriano, autore di un Palladiu111 theologictan, seu tota theologia scholastica in septem ton10s distrìbuta, ad intimam 111ente111 D. Bona– venturae Seraphici Doctoris, Lione 1676. Per note biobibliografiche vedere in Lex.Cap., 666s. 20s Vestì l'abito cappuccino nel 1735 e morì nel 1769. Lex.Cap., 667; VALDEMIRO BONARI DA BERGAMO, O.F.M.Cap., I conventi ed i cappuccini bresciani, Milano 1891, 381-385. 20-1 GAUDENZIO DA BRESCIA, O.F.M.Cap., Lo spirito della serafica regola esposto in medi– tazioni e conferenze, Brescia 1761, 283-292.

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