BCCCAP00000000000000000000846

118 METODIO DA NEMBRO III. - SECOLO XVIII Il settecento nella storia missionaria dell'Ordine non segna l'inizio di un nuovo periodo, ma continua il precedente in un sen– sibile crescendo di attività nel primo cinquantennio, poi affloscian– dosi negli ultimi decenni in conseguenza della crisi e decadenza che fu comune a tutte le missioni cattoliche 165 • All'aprirsi del secolo i cappuccini hanno stabili missioni in tutti i continenti: in Africa eser– citano il loro apostolato nel nord, nel Congo-Angola e saltuariamente lungo la costa occidentale, in Egitto e Abissinia; nel medio Oriente hanno campi di missione dalla Siria-Palestina alla Turchia, all'Arme– nia con centro in Erivan, alla Georgia funestata da persecuzioni e pestilenze, alla Persia che pure vide molti sacrifici di missionari; nell'India essi sono sparsi sulla costa occidentale e nel sud; in Ame– rica lavorano nell'estremo nord tra gli Urani del Canadà, nella Luisiana e altre regioni degli Stati Uniti, nelle Antille, in Colombia, Venezuela e Brasile dove hanno fiorenti « riduzioni » indiane. Il nuovo impulso, proprio del settecento, li porterà ad aprire altre missioni nel Tibet (1707) e poi nell'immenso bacino del Gange (Hindustan) da Chandernagore a Patna, a Bettiah e, subentrando ai gesuiti sop– pressi, a Lahore; nella Russia (1713) affidata alla provincia elvetica; nella Circassia (1759) estendendosi anche al di là degli Urali; nel Bra– sile e in generale nell'America latina compresa Cuba (1781). Anche in questo secolo non mancano apporti di pensiero sia in relazione ai princìpi che informano l'attività missionaria, come anche ai metodi di penetrazione che emergono nei diversi campi d'azione come il Brasile e l'America spagnola, il Congo, il Tibet, l'India, il medio Oriente, regioni della Russia attuale e altrove. 1. - L'Ordine, naturale custode della legislazione esistente (Regola, Costituzioni, Ordinazioni dei capitoli generali) e impegnato a richia– mare le disposizioni di Propaganda dalla quale i missionari dipendo– no, ufficialmente interviene di rado. Nondimeno alcuni suoi gesti sono notevoli, come la de ci s i o n e 36 del capitolo generale cele– brato nel 1709. Poiché le province, se pur fornivano volentieri il personale missionario, avevano esigenze molteplici per l'impiego di individui capaci e attivi, tra i 160 capitolari fu proposta la questione se, nei capitoli provinciali, « prius familiae provideri debeant indivi– duis capacibus et idoneis, an vero Missiones ». La risposta fu: « Pri– ma le Missioni » 160 • Il che rivela una coscienza missionaria operante 165 G. SCHMIDLIN, Manuale di storia delle missioni Il, 156-163; S. DELACROIX, Histoire universelle des missions catlwliques II, Parigi 1957, 363-374. 106 Ordinationes et decisiones, 187.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz