BCCCAP00000000000000000000846

FONTI DEL PENSIERO MISSIONARIO CAPPUCCINO 113 Dio per esser tale, il missionario può in seguito attuare il suo apo– stolato tra eretici ed ebrei (regole I e II) oppure tra i pagani e in particolare tra i primitivi dell'America (regole III-XX); nel primo caso si richiede: 1) una preparazione specifica relativa alla sacra Scritura, ai santi Padri e Dottori della Chiesa, agli autori che trat– tano delle questioni controverse: p. Giuseppe vuole che si tengano « ben presenti » i libri adatti per sapersene avvalere opportuna– mente; sarà bene evitare inoltre, quando non siano assolutamente necessari, dispute e contraddittorì pubblici che dànno sempre un risultato problematico; 2) nell'esporre gli argomenti bisognerà usare « templanza, modestia y amor » e cioè porre alla base il principio della carità mostrando in maniera concreta che « non si mira a confonderli, ma solo a illuminarli per trarli a salvezza ». Ai pagani egli dedica molto più spazio tracciando, per ciò che ri– guarda la loro evangelizzazione, ben 18 regole o norme pratiche; è qui dove si sente di più la sua esperienza diretta sebbene egli tenga presenti non solo gli amerindi, ma anche gli asiatici (Indios Orien– tales) e i negri dell'Africa; le regole si susseguono nell'ordine seguente: 1) i semplici missionari devono avere una buona salute fisica, sal– dezza spirituale e discreta preparazione intellettuale, ma il superiore della missione deve essere, inoltre, prudente e paterno; 2) al missio– nario non occorrono molte cose personali, però è bene partare con sé il necessario, comprese le sacre suppellettili e una piccola campana per radunare gli indios; 3) la fede si fa strada nei primitivi attraver– so l'udito (predicazione), gli occhi (buon esempio del missionario) e la mano (bisogna distribuire loro piccoli oggetti di chincaglieria che servono ad attirare la loro simpatia); 4) studiare con grande impegno le lingue indigene e formare, all'occorrenza, dei dizionari: se questo studio manca, i primitivi si befferanno del missionario e non appro– fitteranno affatto dei suoi sforzi e dei suoi sacrifici; 5) evitare in qualsiasi modo l'uso degli interpreti perché, a prescindere da altri inconvenienti, molte volte essi espongono le idee proprie e non quelle del missionario; 6) adottare il criterio delle « riduzioni » 14 5, neces– sario per costituire luoghi civili e parrocchie formate, e radunar gli indios due volte la domenica e qualche volta lungo la settimana per l'istruzione e la preghiera; 7) visitare gli indios sparsi e nomadi e indurli a stabilirsi nelle « riduzioni»; 8) mostrare il più grande di– sinteresse personale, elemento impressionistico molto importante tra i primitivi che considerano ogni cosa sotto il punto di vista del tor– naconto; se si coltiva l'orto, non avvalersi di indios o di negri, se pure si deve con dolcezza indurre i primitivi alla coltivazione della terra o ad altro lavoro perché ne comprendano il valore e l'importanza 145 E cioè, in spagnolo, « reducciones ». Si veda la nota 127.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz