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FONTI DEL PENSIERO MISSIONARIO CAPPUCCINO 111 ralmente nel regno delle leggende il giudizio sulla impreparazione dei missionari, lanciati in una lotta degna di ammirazione per il coraggio dei combattenti, ma condannata all'insuccesso per l'inscien– za di questi ultimi. Siffatta valutazione potrà accogliersi in singoli casi, ma non deve essere generalizzata, anche se non si può esigere che i missionari lavorassero con criteri emersi e approfonditi solo in questi ultimi decenni. In genere i missionari ben si rendevano conto e dello scopo della loro azione e dei mezzi di cui potevano avvalersi. Se il p. Bonaventura da Carrocera ha messo in evidenza lo sforzo per formare un clero nativo nel Congo-Angola 130 , altri ha studiato l'impiego della scuola e delle opere assistenziali nelle mis– sioni del medio Oriente 13 1, altri lo studio delle lingue indigene 132 , altri ancora la formazione intellettuale dei missionari1 3 3, altri infine la moderna tecnica d'azione che si avvale dei mezzi opportuni che non sono certo una novità del nostro tempo, mentre anche a quel tempo erano sapientemente studiati, valutati e applicati1 34 • Elementi molte– plici emergono anche da un esame di superficie e le esperienze dei singoli missionari si profilano numerose così che si rimane incerti sulla scelta. Accenniamo a qualche figura. 10: - P a o 1 in o da Amiens pubblicava nel 1656 un notevole manuale per i missionari e, in generale, per i predicatori che veni– vano in qualche modo a contatto con gli eretici a motivo del loro ministero 135 • Egli stabiliva ovviamente il principio della necessaria specifica preparazione configurantesi in assiduo studio della sacra Scrittura e delle verità dogmatiche non ammesse dai fratelli separati; il suo metodo sia nelle dispute come nei contatti privati arieggiava però quello di s. Vincenzo de' Paoli che rimane ancora il più valido, e cioè: « bisogna dare ai Protestanti l'esempio della vera carità; non è dispu– tando contro di essi che si riesce a convertirli, ma amandoli e fa- 1 30 BUENAVENTURA DE CARROCERA, O,F.M.Cap., Los Capuchinos espafwles en el Congo y sus trabajos en pro de la formaci6n del clero indigena (1645-1658), in Espaiia Misionera 2(1945) 183-206, 121 IGNAZIO DA SEGGIANO, La 1nedicina coefficiente dell'attività 111.issionaria dei Cappuc– cini nel secolo XVII, in L'Italia Francescana 23(1948) 1-10; Idem, I Cappuccini fra i conta– giosi e gli schiavi nel medio Oriente, ibid. 185-203; Idem, La scuola nelle missioni dei Cap– puccini nel prossimo Oriente, ibid. 25(1950) 273-88. 1 s2 J.M. LENHART, O.F.M.Cap., Language Studies in the Franciscan Order, in The Fran– ciscan Educacional Conference 6(1924) 35-137, 133 PELLEGRINO DA RroLO TERME, La formazione dei missionari nella legislazione dell'Ordi– ne dei Frati Minori Cappuccini, Roma 1957. 134 Si veda le note 119 e 131. 135 Manuale 1nissionarioru111 seu nzethodus, quanz tenere debent niissionarii Cappuccini ad conjìrmandos catholicos et convincendos haereticos, Parigi 1656.

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