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108 METODIO DA NEMBRO famoso periodo della Guerra dei trent'anni. Dopo aver più volte ribadita la necessità di un'adeguata preparazione dei missionari, sia spirituale e sia intellettuale, p. Ignazio, accoltili nella missione, li addestrava a uno spirito aperto e comprensivo; esigeva buon esem– pio, auterità di vita, coraggio nelle fatiche e nei pericoli, vigilanza insonne sul gregge loro affidato, ma sapeva anche rendersi conto dei loro stenti e dei loro bisogni sì da esigere l'uso dei calceamenti negli inverni. freddi e poi pregare il segretario di Propaganda Fide, mons. Ingoli, che ottenesse ai missionari la facoltà di recitare, even– tualmente, l'ufficio della Madonna in luogo dell'ufficio divino. La azione apostolica vera e propria si avvaleva, oltre che della predi– cazione, di dispute e contraddittori pubblici, condotti però con le debite cautele e solo quando ciò si rivelava assolutamente neces– sario. Per il resto si doveva puntare sul pieno rifiorire, tra i cat– tolici, della vita parrocchiale con abbondante istruzione religiosa, regolari funzioni, confraternite e pie associazioni, diffusione di cate– chismi e libri di devozione, pratica dei sacramenti. Avvedendosi che una restaurazione cattolica in quella parte della Svizzera non era possibile senza sacerdoti nativi all'altezza del loro compito, dispie– gava il suo zelo per la riforma del clero e in pari tempo propugnava la fondazione di seminari a Coira e altrove. Altri elementi di metodo furono le scuole per bambini, la conversione di famiglie influenti perché col loro esempio inducessero i semplici valligiani a tornare alla Chiesa, la completa indifferenza dei missionari a proposito di politica, la straordinaria carità in momenti calamitosi come duran– te la peste, la carestia, l'infuriar della guerra. Propaganda Fide se– guiva maternamente i missionari con aiuti e opportuni consigli, ma i missionari erano all'altezza del loro compito difficile 114 • 8. - Mente assai più vasta e pensosa dei problemi della Chiesa ebbe la discussa figura di p. Giuseppe d u Tre mb I a y, la cosiddetta Eminenza grigia del periodo di storia francese dominato dal card. Richelieu. Se pur non fu mai missionario, egli praticamente organizzò tutte le missioni dei cappuccini francesi in tal tempo ed espresse il suo pensiero missionario, tra l'altro, in numerose lettere indirizzate ai missionari e a Propaganda Fide. Particolare importanza assunse la cosiddetta «Missione del Levante» che ebbe come suggeritore p. Pacifico da Provins il quale, dopo il responso fa– vorevole alla supplica da lui rivolta a Propaganda 115 , in data 25 aprile 1623 segnalava alla stessa Congregazione p. Giuseppe come l'uomo «capace, zelante et esperimentato» per realizzare il progetto 114 Si veda l'ampia recensione da noi data in Euntes docete 15(1962) 455-465. 115 Si veda a p. 102s.

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