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FONTI DEL PENSIERO MISSIONARIO CAPPUCCINO 101' zio essi si dedicarono alla formazione di un gruppo di catechisti; così,... vagliando accuratamente le prime reclute, scelsero un certo numero di giovinetti che agevolarono la loro penetrazione nelle singole aldee indigene e li coadiuvarono nella catechizzazione non solo dei fanciulli, .. ma anche degli anziani; di un d'essi scrive Claudio da Abbeville: « Non è possibile dire la sua soddisfazione quando istruiva i compa- • gni. Per vocazione naturale ovvero per ispirazione divina, passava la maggior parte del tempo ripetendo e facendo ripetere ai suoi amici quanto aveva appreso; e poiché nella loro lingua non esiste termine· che indichi un numero superiore a 5 e, d'altra parte, volendo il ra– gazzo imprimere nelle menti dei suoi giovani uditori i 10 comanda– menti ovvero i 7 sacramenti, prendeva un pezzo di legno e tracciava. per terra 10 oppure 7 segni uguali agevolando in tal modo la com– prensione e la memoria delle verità insegnate.» 92 • Con il successivo generale dell'Ordine, p . P a o 1o da C es e n a (1613-1618), fu varato a Torino un notevole documento missionario di cui, sfortunatamente, non è dato conoscere il contenuto almeno nei suoi particolari. Nel 1616 il generale radunò nella capitale del Pie– monte i missionari che lavoravano nelle vallate subalpine e, dopo aver discusso sui criteri adottati nel contatto con i protestanti, ad agevolare una linea sicura e proficua d'azione egli diede incarico a p. Filippo da Pancalieri di raccogliere in epitome le norme, facoltà, rescritti dell'autorità ecclesiastica e civile e altra documentazione utile alla missione; ne venne un « directorium » che, a quanto scrive Mattia Ferreri da Cavallermaggiore 9 3, al suo tempo circolava mano– scritto tra i missionari, mentre una copia autentica era conservata in archivio. La sua conoscenza diretta fornirebbe elementi di orien– tazione sugli indirizzi seguiti nel lavoro apostolico a quel tempo tra i protestanti degli stati del duca di Savoia, anzi essa potrebbe gettar luce sui criteri che informavano l'azione missionaria di tutto l'Ordine. Ma la fondazione di Propaganda Fide (1622) non era lontana e, con la decisa primavera missionaria che tale evento determinò nel– l'Ordine cappuccino, i documenti si sarebbero fatti numerosi sia da parte dei superiori maggiori, come da parte delle menti direttive delle principali missioni e degli stessi missionari. In effetto, mentre si assiste a uno sventagliarsi di campi missionari in tutti i continenti allora noti, da parte dell'Ordine non manca una rinnovata coscienza di responsabilità che si traduce in appelli ai religiosi in favore delle es années 1613 et 1614 del p. Yves d'Evreux (F. DENIS, Voyage dans le nord du Brésil durant /es années 1613 et 1614 par le Père Yves d'Evreux, Lipsia-Parigi 1864); varie brevi pubbli-· cazioni si devono a p. Arsène de Paris (cf. METODIO DA NEMBRO, Storia dell'attività, 447). 02 CLAUDE o'ABBEVILLE, Histoire de la Mission, 101. os Rationarium chronographicum I, 208s.

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