BCCCAP00000000000000000000846

FONTI DEL PENSIERO MISSIONARIO CAPPUCCINO 97 Chiesa eretici, scismatici e, in genere, acattolici 71 : il che, se da una parte aveva già prodotto frutti letterari cospicui in Italia quasi agli esordi dell'Ordine 72 , in seguito rese tali frutti ubertosi anche altrove 73 • Ciò proveniva dal radicale spirito missionario che informava l'Ordine in tutta la sua compagine e che trovava i suoi naturali custodi nei superiori generali e provinciali 74 • Un importante problema si connetteva però a tale impegno pro– selitistico e controversistico tra le sfere protestanti, e cioè l'adeguata preparazione trattandosi, tra l'altro, di apostolato difficile. Norme precise sarebbero venute in seguito sia con Paolo V circa lo studio delle lingue greca, ebraica e araba 75 , e sia con Propaganda Fide in– torno ai corsi speciali « controversiarum » per i sacerdoti impegnati in tale ministero 76 • Ma l'Ordine da parte sua si era già incamminato per tale strada. M a t t i a F e r r e r i d a C ava 11 e r m aggi or e , in una specie di problematica avanzata in proposito, se notava la necessità di una « eminentioris doctrinae eruditio » unita a integrità di vita e a larga prudenza per chi esercitava il suo apostolato tra i fratelli separati, aggiungeva che tale era appunto il criterio seguito nell'Ordine cappuccino per la scelta dei missionari: « Ad hoc igitur plenius, et perfectius in profectum fidei assequendum, consueverunt ii quibus mittendorum et ad apostolicum munus desti– nandorum religiosorum, vocandi et eligendi competit et incumbit onus et potestas, religionis patres a principio ex Pedemontanae Provinciae capuccinorum theologorum et concionatorum copioso coetu eos seli– gere, vacare et praesentare qui vel generis nobilitate, vel ingenii excellentia, vel litteraturae sublimitate, vel exercitae praelationis emi– nentia cum morum integritate atque laudabilioris seu sanctioris vitae aestimatione caeteris praefulgerent 77 : unde universi, qui in eccle– siasticis castris militantes, stationarii idest missionarii munus exer– cuerunt, intra rèligiosa claustra vel guardiani, vel magistri novitiorum, vel scientiarum lectoris et professoris, vel defìnitoris, seu provincia- 71 MELCHIOR A POBLADURA, Historia generalis I, 304. 72 La prima opera di polemica antiluterana stampata in Italia sembra essere quella di p. Giovanni da Fano (t 1539), che fu definitore generale: Incendio delle zizzanie luterane, Bologna 1538. Cf. FELICE DA MARETO, O.F.M.Cap., Tavole dei capitoli generali, Parma 1940, 37. 73 MELCI-IIOR A· POBLADURA, Historia generalis I, 318-322. 74 Anche tra i provinciali vi sono figure e1nergenti come espressioni di questo clima missionario dell'Ordine, e qualcuna di tali figure appare nel presente studio. Del resto, 'l'indirizzo proveniente dall'alto, e cioè dai capitoli e superiori generali, trovava necessa~ riamente i suoi esecutori nei ministri provinciali. 75 Apostolicae servitutis (31 luglio 1610), in Bull.Cap. VI, 360. 10 Si veda le lettera Ad altissimam (10 novembre 1622) del generale dell'Ordine p. Cle– mente da Noto (MELCHI0R A POBLADURA, Litterae circulares I, 36). 77 Si noti con quale energia è fissato il principio della capacità e preparazione ne– cessaria per esser missionari, il che, mentre sfata quanto scrissero autori sulla preparazione dei missionari cappuccini, prova al contrario l'alta stima in cui era tenuto nell'Ordine l'apo– .stolato missionario.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz