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96 METODIO DA NEMBRO Ovviamente, non sarà facile che tutte le condizioni surriferite abbiano a verificarsi, talché sarà più saggio per il suddito rimettersi alle dispo– sizioni dei suoi superiori; ma l'affermazione di p. Gerolamo acquista valore come prova del senso di responsabilità esistente nell'Ordine nei riguardi dell'attività missionaria. 5. - Del resto l'impegno missionario dei superiori generali, pro– manante da una precisa coscienza del compito che incombeva al– l'Ordine, si rivela da fa t ti nume r o s i . Se il definitore generale p. Apollonia Porcellaga da Brescia nel 1584 era mandato visitatore in Ungheria, Dalmazia e Macedonia su richiesta di alcuni vescovi di quelle regioni ma con evidente finalità missionaria 65 , il generale del– l'Ordine p. Giacomo da Mercato Saraceno (1584-1587) visitava poco dopo la Svizzera, certo per rendersi conto di quanto operavano i re– ligiosi anche tra gli eretici 66 , e il generale p. Gerolamo da Sorbo (1596- 1599), in vista dell'espandersi dell'Ordine verso i paesi germanici, stabiliva che nel regno di Napoli vari religiosi studiassero il tedesco per essere in grado, in seguito, di agevolmente predicare e sostenere dispute con gli eretici di tali paesi; in effetto egli spedì religiosi nella Svizzera, in Boemia e in varie regioni della Germania 67 . Tali spedizioni, talvolta attuate in forma cospicua 68 , tendevano a rinforzare province monastiche troppo deboli ovvero a crearne delle nuove che, per il loro configurarsi in paesi protestantici oppure vi– cine a zone protestantiche, avevano pure una finalità missionaria, come avvenne, oltre che per i paesi sopra ricordati, in regioni della Francia 69 • Talvolta la fondazione di una missione si concretava in forma ufficiale con autorità apostolica, come si verificò nel 1596 per le valli subalpine del Piemonte 70 • Ma, come nota il p. Melchiorre da Pobladura, ovunque l'apostolato dei religiosi mirava a ricondurre alla che abbiamo già ricordato, p. Louis de Paris (Exposition littérale de la Règle des FF. Mi– neurs, Parigi 21623, 757-760) e altri. 65 [SALVATORE DA RIVOLTA], Fondatione de' Conventi della Provincia di Milano, f.53v; Rocco DA CESINALE, Storia delle missioni dei Cappuccini I, 94; VALDEMIRO (BONARI) DA BERGAMO, O.F.M.Cap., I conventi ed i cappuccini bresciani, Milano 1891, 270. 66 MATTHIAS A SALÒ, O.F.M.Cap., Historia Capuccina Il, in Mon.Hist.0.F.M.Cap. VI, Romae 1950, 429. 67 APOLLINARIS A VALENTIA, O.F.M.Cap., Bibliotheca Fr. Min. Cap. provinciae Neapolita– nae, Napoli-Roma 1886, 106; MELCHIOR A POBLADURA, Historia generalis I, 305. 68 Nel 1596 furono ben 111 i religiosi inviati in aiuto ad altre province (AOC 5[1889] 134). 69 Questa attività darà luogo più tardi a una letteratura specifica in materia e assai utile ai missionari successivi come, ad esempio, il Manuale missionariorum seu methodus, quam tenere debent missionari/ Capuccini ad confirmandos catholicos et convincendos hae– .reticos (Parigi 1656) del p. Paolino da Amiens. 10 ZACHARIAS BovERIUS, O.F.M.Cap., Annalium seu sacrarum historiarum Ord. Min. S. Fran– . cisci Capuccinorum II, an. 1596, p.572ss.

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