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FONTI DEL PENSIERO MISSIONARIO CAPPUCCINO 95; 4. - Nel suo commento alla Regola, pubblicato la prima volta a .. Roma nel 1587 61 e altre volte in seguito, p . G ero 1 amo da Po - 1 i z z i torna sull'argomento delle missioni per chiarirlo alla luce di quanto prescrive la regola francescana; ma anche qui egli non manca di essere personale. Nella sua trattazione egli premette la fondamen-– tale vocazione missionaria dell'Ordine francescano il quale, « prae cae– teris Ecclesiae Dei ordinibus », è destinato e chiamato a portare a Cristo con la parola e con l'esempio « non solum fideles, sed etiam infideles »; sviluppando poi il suo acuto e dotto commento, fissa Ì tre punti seguenti chiariti con molta dottrina: 1) la necessità di una mozione intima della grazia per abbracciare la carriera missionaria in quanto non « ex animi levitate aut impetuositate, aut astutia fugiendae discipli– nae, vel nova desiderio videndi regna ad infidelium regiones est transeundum: sed de sancto acquirendarum animarum zelo, ardenti– que desiderio pro Christi gloria sanguinem effundendi » 62 ; 2) la « approbata personae euntis idoneitas », il che richiede sia il ricorso del postulante missionario ai suoi superiori per ottenere· la necessaria licenza, sia il maturo giudizio degli stessi superiori i quali « non devono credere a ogni spirito », ma esaminare diligente-•· mente il postulante circa le qualità morali, fisiche e intellettuali e, in particolare, se egli è mosso da retto fine e cioè se egli mira vera– mente « ad divinae potestatis, veritatis et bonitatis gloriam propa– landam63, et infidelium salutem procurandam »; 3) la « condigna mittentis auctoritas » che non deve però opporsi, dopo un sufficiente esame, a che il religioso realizzi il suo desiderio di essere missiona– rio, e ciò per nessuna ragione dopo che si è costatata la sua idoneità; p. Gerolamo giunge a scrivere che il suddito, se la licenza « sine rationabili causa ei denegetur, nunc si manifeste constiterit de ~rrationalitate denegationis praedictae, ipsumque esse omnino ido– neum, et Divinitus ad tantum opus, sancto et bono zelo moveri :· potuerit, petita humiliter praedicta Iicentia, Iicet non obtenta, opus: consilii Divini, et Regulae adimplendae, eundo ad infideles ob prae– dictas causas » 64 . a1 Si veda la nota 21. 62 Si noti l'accostamento del concetto del martirio, sempre vivo nella tradizione fran-· cescana anche se tale motivo, come si è detto, non va esagerato. 63 Anche questa finalità altissima, indicata da p. Girolamo, va messa in evidenza in, quanto cospicui esempi si trovano già nei Padri. Cf. METODIO DA NEMBRO, Fondamenti teolo-· gici e giuridici della missione nella lettera di Papa S. Clemente ai Corinti, in Jus Seraphi– cum 4(1958) 336-354. 6< Si veda l'edizione di Parigi del 1615: Expositio et dubiorum declaratio in Regulanr Seraphici Patriarchae S. Francisci, 833-841. Questi concetti del p. Girolamo da Palizzi furono, ripresi più o meno integralmente dai successivi espositori, come Sante Tesauro da Roma.

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