BCCCAP00000000000000000000832

LA INQUISIZIONE A FIRENZE E PIETRO DA L'AQUILA 233 puoi prendere lo sterco d'asino » 47 ; « Non farei peccato ad ammaz– zarti »~ 8 ; « Già, tu ne sai piu che Dio! » 19 ; Nesino di Guidetto invece fu condannato per il modo irriverente con cui parlava di Dio 50 ; Vanni di ser Dato avrebbe detto che far l'elemosina è peccato 5 1, e Bartolo di Cambino sarebbe giunto all'eccesso di bastonare l'immagine della B.V. Maria 52 • Nella cornice di questi spropositi, intorno ai quali l'inquisitore esercitava con tanto zelo e a tutto vantaggio personale la sua dia– lettica di famoso scolastico, possiamo accettare facilmente - come verosimile, se non addirittura come storico - il boccaccesco rac– conto del « buono uomo, assai più ricco di denar che di senno, al quale, non già per difetto di fede ma semplicemente parlando, forse da vino o da soperchia letizia riscaldato, era venuto detto un di ad una sua brigata, sé avere un vino si buono, che ne berrebbe Cristo » 53 • Una diecina di testi lamentarono di essere stati perseguiti per pretese p r a ti c h e s u p e r s t i z i o se . Mancano gli elementi per appurare se essi parlassero secondo verità oppure con la restrizione mentale consentita all'imputato. Comunque sia, si tratta di pratiche dettate dalla necessità e dall'ignoranza, fatte in buona fede e nelle quali religiosità e superstizione vanno spesso di pari passo in modo quanto mai pittoresco. 47 Nuccino cli Gallo « ••• fuit requisitus pro parte clicti inquisitoris pro eo quocl cle– buerat clixisse Johanni Anclree della Scarparia quocl, postquam non receperat corpus Christi in pascate, poterat suscipere stercus asini. Et dieta occasione clictus inquisitor pretextu sui offitii conclempnavit eunclem Nuccinum in florenos auri quinquaginta » : Quaternus, f.36r. 1s « ... inquisitor eum conclempnavit contra omnem iustitiam, impìngenclo eiclem falso quocl ipse Raynerius [Grilli] clixerat, conquerenc\o una cum Johanne Bonacolti c\icto Ban– cherone eiusclem fratre cum quo quanc\am questionem habebat, quocl si ipse Raynerius occi– derct clictum Bancheronem, qui multum sibi fuerat iniuriatus, se crecleret immunem a pec– cato; ex eo maxhne quia non sic dixerat, set dixerat quod si ipse occideret dictum Banche– ronem non vicleretur sibi quasi peccare, et quoc\ prec\icta non dixit malo animo secl iratus » : · Quaternus, f.38v; cf. anche 43v. 4 " Silvestro cli Lapo sì dolse che l'inquisitore lo aveva falsamente imputato « ... quocl ipse testis clebuerat c\ixisse ser Pierozzo ser Cclii de Ancisa notario, qui procurabat in quac\am causa contra ipsum Silvcstrum: 'Tu scis plus Deo', cum in veritate predicta nun– quam clixerit » : Quaternus, f.39r; cf. anche 43v. 1 m « ••• inquisitor prctcxtu sui offitii condcmpnavit dicturn Nesinun:1 [Guidetti] in XXV florcnos auri, quia clicebat quocl ipse Nesinus clebuerat dixisse verba contumeliosa contra Deum » : Quaternus, f.36v; cf. anche f.43r. 01 « ... inquisitor, ad instantiam 1nagistri Francisci de Carmignano, falsam inquisitio– nem formavit contra eum, clicens quocl dictus Vannes [ser Dati], infestatus a quodam pauperc, c\ebuerat dixisse quocl facere climosinam erat peccatum » : Quaternus, f.34v; cf. anche f.20v e 41r. 52 « ... inquisitor extorsit, recepit et habuit a Lapo conclam Cennis de Coreggio flo– renos auri quinquaginta, impingenclo eiclem Lapo quoc\ ipse Lapus clebuerat verberasse ymaginem beate Marie virginis et fecisse malias » : Quaternus, f.27v; cf. anche 35v e 42r. 53 Dec;ameròn I, VI : I, 64.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz