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232 MARIANO DA ALATRI dell'inquisitore, protestarono che Acconcio versò la somma per en– trare in possesso di beni già appartenuti a Castellana 36 • Per fortuna, però, non sempre l'accusa di eresia spediva al rogo l'imputato. Così Meo di Tano, nonostante la gravissima imputazione, se la cavò sborsando 47 fiorini d'oro 37 • Trattandosi di Firenze e dei suoi dintorni, non si dura fatica a capire come il laico inquisitore non difettasse di pretesti per alleg– gerire le tasche del popolo a motivo delle frequenti in t e m p e r a n - z e ve r b a I i , quasi sempre pittoresche e non di rado blasfeme, al– le quali tanto facilmente esso si abbandona. Nelle deposizioni ricorre molto spesso la causale « propter certa verba haeretica, quae debue– rat dixisse ». Fu cosi per Chele di Vanni3 8 , Francesco di Benricorda– to39, Giovanni di Tommaso 40 , Lippa di ser Giovanni 41 e Nuccia di Metto 42 • E pensiamo che questa fosse la causale della maggior parte delle multe, di cui riferirono il notaio ser Francesco di Tuccio e il vicario dell'inquisizione fra Giacomo de' Cipriani 43 . Anche se i multati negano di aver proferito certi spropositi o cer– cano di attenuarne il significato blasfemo, possiamo senz'altro am– mettere che - per leggerezza, per ira o per inveterata abitudine - le espressioni incriminate fossero realmente pronunziate. Eccone un campionario: « Neppure Dio ha tutto quel che vuole » 44 ; « Neanche Dio lo tirerà fuori dal carcere, dove l'ho fatto rinchiudere » 45 ; « Dio non mi doveva far perdere questo giuoco »•"; « Per far pasqua, tu 31> Quaternus, f.4lv e 44v. 3 7 « ••• inquisitor falso sibi imposuit crimen heretice pravitatis in anno Domini MCCCXLV, de mense februarii, et ob hoc cxtorsit ab co florenos auri XLVII» : Quaternus, f.44r; cf. anche f.39v. 40r. 43v. ss Quaternus, f.20r. 32r. 35r. 39 Quaternus, f.l9v. 40 Quaternus, f.20r. 35r. 41 r. 41 Quaternus, f.20r-v. ,2 Quaternus, f.20r. 34v. 4lr. 43 Quaternus, f.40r-44v. 44 « ... falso et contra veritatem ipse inqms1tor impmx1t et apposuit, quod dictus Augu– stinus [Guidi] debuerat dixisse quod Deus non habet quicquid vult: cum re vera ipse Augustinus nunquam dixisset dieta vcrba » : Quaternus, f.28r; cf. anche f.42r. • 5 Giacomo di Cionino « ... debuerat dixisse, quod Deus non posset facerc quod ipse Jiberaret a carceribus Salvi Panichi, qui ad eius petitionem detinebatur in carceribus ,> : Qua– ternus, f.37v-38r; cf. anche 43r-v. - Per lo stesso motivo fu condannato Lorenzo di Rosso: « ... idem Laurentius debuerat dixisse, quod Deus non posset facere quod ipse Laurentim, non retineret dictum Johannem [Pieri populi sancti Simonis de Florentia] in carceribus » : Quaternus, f.23v-24r. 46 Giovanni di Lapo lamentò che « ... inquisitor extorsit a <lieto Johanne florenos auri XII, pro eo quod imposuit quod dictus Johannes, ludens ad tabulas, in furore dixit: 'Dio,, non dovea fare che io perdesse questo giucho' » : Quaternus, f .34r.

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