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LA INQUISIZIONE A FIRENZE E PIETRO DA L'AQUILA 229· Dopo tali preparativi Niccolò procedette alla istruzione di due distinti processi: uno in genere « de fama seu infamia et notorio » e l'altro in specie. Ambedue vengono condotti sulla falsariga di spe– ciali articuli. Nel processo in genere 23 furono interrogati (tra il 12 e il 20 maggio) 11 testimoni nell'intento di appurare (e quindi proce– dere con piu sicurezza) se l'inquisitore aveva realmente ricevuto grandi somme di denaro, di cui non aveva reso conto né rimessa la dovuta parte alla Camera apostolica, e se aveva commesso ingiusti– zie nell'esercizio del suo ufficio 24 • Si levò allora un tumultuoso coro di proteste contro l'inquisitore, dove non è difficile cogliere quanto fosse impopolare e odiato in Firenze, non per il suo ufficio ma per le ingiustizie e i soprusi commessi. Guidalotto di Bernotto, per esem– pio, il 13 maggio testimoniava che l'inquisitore « cameram multipliciter defraudavit et in officio suo deliquit, proceden– do contra insontes et obmictendo procedere contra culpabiles, obtentu odii amoris gratie lucri commodi temporalis, contra iustitiam et con– _scientiam suam, tanquam homo iniquus et pessimus. Interrogatus quomodo scit predicta, respondit: quia ipse testis ea omnia et etiam peiora dici audivit publice communiter et notorie in civitate Florentie per plateas et vicos ab omnibus, qui de factis dicti inquisitoris lo– quuntur, qui omnes contra eum et de predictis una voce clamant et gridant, et non est qui dicat contrarium; sed omnes tenent et reputant dictum inquisitorem esse et fuisse in dicto suo officio hominem despe-• ratum. Et sic vidit et audivit, et videt et audit eum teneri et reputari in dieta civitate ab omnibus cognoscentibus eum et de factis suis loquentibus, nemine discordante ,, 20 • Questo processo preliminare fu chiuso nei giorni 23-24 maggio, con la pubblicazione degli atti e la dichiarazione della raggiunta prova circa la pubblica fama 2 '\ Ma il commissario non aveva atteso fino a quel momento per ini– ziare il processo in specie 27 , il quale fu celebrato tra il 15 maggio e il 3 giugno 1346 con l'escussione di 83 testimoni, qualcuno dei quali aveva già deposto nel processo in genere. Tra essi figurano alcuni ufficiali dell'inquisizione (interessanti le deposizioni del vicario del– l'ufficio fra Giacomo de' Cipriani, del notaio ser Francesco di Tuccio e del delatore maestro Francesco di Simone) 28 e non pochi malleva– dori, i quali pagarono le multe per i condannati insolvibili; ma la maggior parte dei testimoni è costituita dagli stessi processati, i qua- 2:l Gli atti sono in Quaternus, f.5r-9v. 21 Quaternus, f.Sr. 25 Quaternus, f.1r-v. 20 Quaternus, f .9r-v. 27 Gli atti sono in Quateriius, l'.13r-45v. 2s Quaternus, f.19v-20v. 40v-44r. 4411.

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