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244 MARIANO DA ALATRI e quindi condannato a pagare 20 fiorini 112 • Matteo di Rosso, invece,,, si vide liberato dal carcere e prosciolto dalla multa di 100 fiorini e da una interminabile serqua di penitenze medicinali non appena ebbe perdonato a Giovanni di Pierom, un amico dell'inquisitore che lo stesso Matteo avea spedito al carcere fiorentino per gravi offese personali 114 • Si ha insomma la penosa sensazione che, per fra Pietro, carcere, multe e penitenze fossero nient'altro che strumenti per intimidire gli inquisiti e, per questa via, raggiungere piu agevolmente i propri scopi. Il negotium fidei era solo un pretesto. Se la sua sporca co– scienza di pessimo inquisitore non l'avesse consigliato prima a celare e quindi a far perdere ogni traccia dei processi verbali da lui istruiti, forse avremmo un saggio delle sue capacità dialettiche, messe al ser- · vizio delle aspirazioni personali sue e dei suoi amici. Le pene da lui inflitte erano arbitrarie, gravi ed assolutamente sproporzionate all'entità della pretesa colpa degli imputati, anche am-· messo che questa venisse misurata col terribile metro delle conce– zioni giuridico-teologiche proprie di certi ambienti. Ma poi, non ap– pena l'inquisitore aveva raggiunto il suo vero scopo - la liberazione d'un amico oppure un mucchietto di fiammanti fiorini -, subito assolveva dal resto delle multe e dalle penitenze con sorprendente facilità. Eppure, in certi casi qualcuna di quelle penitenze (assistenza alla messa, frequenza ai sacramenti, pellegrinaggi) non sarebbe stata inopportuna: anzi, esse erano le uniche pene che, ammessa la verità della imputazione, si potessero imporre a scopo medicinale 115 • Altre volte, di fronte ad imputati che pagavano subito l'intera multa e dei quali, a quanto sembra, non aveva saputo indovinare l'ampiezza della borsa, fra Pietro ricorreva all'odioso espediente di maggiorare la stessa multa. Capitò cosi a Giovanni di Giunta, un mulattiere abitante in santa Trinita 116 e al suo amico Agnolo di Pino 11 7, i quali dovettero sborsare 50 fiorini ciascuno, invece dei 30 ai quali erano stati condannati. 112 Quaternus, f.25r-v. 42r. us Quaternus, f.23v-24r. 114 Quatemus, f.24r; anche Marco Camporsini fu pienamente riabilitato non appena ebbe sborsato 30 fiorini : ivi, f.29v. 115 Quaternus, f.23v-24r. 29r-v. 116 « ... fuit condempnatus per dictum inquisitorem [ ...] in florenos auri triginta, pro eo quod clictus inquisitor falso sibi imposuit quod ipse fecerat fieri experimentum et artcm ad sciendum quis eum vulneraverat: quod quidem nunquam fecerat. Et dixit inter-· rogatus, quod dictus inquisitor coegit dictum Johannem ad solvendum florenos auri quin– quaginta. Et cum clictus Johannes diceret eidem inquisitori: 'Quare vultis vos quod ego solvam, nisi triginta?'. Et ipse inquisitor dixit, quod volebat triginta pro offitio inquisitionis. et viginti volebat pro muris » : Quaternus, f.19r; cf. anche f.18v e 40v.
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